La voce degli ultimi

lunedì 20 Gennaio 2025
10.6 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

lunedì 20 Gennaio 2025

Baby gang: fenomeno dalle radici complesse

Negli ultimi tempi, il fenomeno delle baby gang, ha registrato un incremento significativo, diventando una delle principali preoccupazioni sociali. Questi gruppi giovanili, spesso costituiti da adolescenti, si rendono protagonisti di atti di vandalismo, furti e comportamenti aggressivi che minacciano la sicurezza e la coesione delle comunità. Le radici di questo fenomeno sono complesse e multifattoriali. Tra le principali cause vi sono il disagio sociale, che colpisce molti giovani provenienti da contesti familiari difficili e svantaggiati, caratterizzati da povertà, mancanza di opportunità e scarso supporto educativo. Inoltre, l’assenza di figure di riferimento positive all’interno della famiglia e della comunità spinge i giovani a cercare appartenenza e riconoscimento all’interno del gruppo dei pari. L’influenza di alcuni social media che, a volte, tendono a mostrare azioni violente, può esercitare un’influenza negativa sui comportamenti giovanili. Infine, i problemi didattici, come la dispersione scolastica e le difficoltà di apprendimento, contribuiscono all’emarginazione dei giovani, che trovano nelle baby gang una via di fuga.

Affrontare il problema delle baby gang richiede un approccio integrato e multidimensionale, che coniughi misure repressive, preventive e educative. Le misure repressive sono necessarie per contrastare immediatamente i comportamenti criminali e garantire la sicurezza pubblica.

Tra queste misure vi sono l’incremento della sorveglianza, con una maggiore presenza di forze dell’ordine nei quartieri a rischio; azioni legali efficaci e rapide per i giovani coinvolti in attività criminali; e la collaborazione interistituzionale, che prevede una azione corale tra forze dell’ordine, servizi sociali e istituzioni scolastiche per monitorare e intervenire sui casi a rischio. Inoltre, le misure preventive sono fondamentali per ridurre l’insorgenza del fenomeno e mitigare i fattori di rischio.

Tra queste vi sono i progetti di inclusione sociale, che coinvolgono i giovani in attività sportive, culturali e ricreative che favoriscano la socializzazione positiva; il sostegno alle famiglie, con programmi di supporto psicologico e assistenza economica per le famiglie in difficoltà; e il rafforzamento dei servizi territoriali, potenziando i centri di aggregazione giovanile e i servizi di orientamento scolastico e professionale.

Oltre a ciò, occorre sottolineare che, l’educazione intesa a tutto campo, gioca un ruolo cruciale nella prevenzione delle baby gang e nella promozione di valori positivi. Tra le azioni educative da rafforzare vi sono l’educazione civica, che prevede l’inserimento di programmi di educazione alla legalità e alla convivenza civile nelle scuole; la formazione dei docenti, con corsi di aggiornamento per insegnanti su come riconoscere e gestire i segnali di disagio giovanile; e le campagne di sensibilizzazione, volte a informare i giovani sui rischi e le conseguenze del coinvolgimento in attività criminali.

Il problema delle baby gang richiede risposte articolate e coordinate, che coinvolgano l’intera comunità. Solo attraverso un impegno condiviso, un approccio integrato e un’alleanza virtuosa tra famiglie, scuole e forze dell’ordine, sarà possibile contrastare efficacemente questo fenomeno e garantire un futuro migliore ai nostri giovani, mettendo al centro la promozione della legalità a 360 gradi e la tutela della dignità della vita.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario