“Èora di rivedere la legge Merlin, ma sempre nella stessa direzione di tutela delle persone, in particolare delle donne”. Così don Aldo Buonaiuto, direttore di In Terris, intervenendo in diretta telefonica a TgCom24 a proposito dei sessant’anni dall’approvazione della legge che proibì le case di tolleranza in Italia.
Il sacerdote ha ricordato che “non si può paragonare la prostituzione di 60 anni fa con quella degli ultimi decenni”. Del resto – ha aggiunto – “il contesto sociale è profondamente cambiato” e “il fenomeno della prostituzione si è evoluto in negativo”, finendo nelle mani della criminalità organizzata “che assoggetta e costringe le donne a venire in Italia per essere schiavizzate”.
Don Buonaiuto ha sottolineato che “c’è una enorme percentuale di donne che arrivano dall'Est, moltissime dalla Nigeria, illuse con la promessa di un lavoro”. E invece finiscono sulle strade o nei night club, condotte nel nostro Paese “da persone senza scrupoli con l’illusione di trovare un lavoro” ma poi costrette a prostituirsi. “Non solo nelle strade, ma anche nei locali, nei night, negli alberghi”, commenta il prete.
“È un fenomeno dilagante, ecco perché noi sosteniamo il ‘modello nordico’, che colpisce la domanda” – ha proseguito, ricordando che “la grande offerta esiste perché c’è una domanda”. Don Buonaiuto ha ricordato che la Commissione Pari opportunità del Parlamento europeo nel 2014 ha approvato una risoluzione che invita i Paesi membri a seguire il “modello nordico” in quanto ciò “comporterebbe significativi progressi”.
“Lo Stato – ha concluso don Buonaiuto – non può lasciar vivere queste donne come oggetti, deve mettersi dalla parte delle donne da liberare”.