La pluralità e diversità, che la Carta repubblicana ha voluto garantire, vive nella leale collaborazione fra lo Stato e le autonomie, nella sinergia fra i livelli di governo, nell'esercizio quotidiano dei principi di solidarietà e sussidiarietà, finalizzati ad assicurare l'unità della nazione insieme all'efficacia dell'azione pubblica”. Così il capo dello Stato Sergio Mattarella nel tradizionale messaggio ai prefetti nella giornata di vigilia della festa della Repubblica. “Nel vostro costante impegno a tutela della sicurezza e serenità della convivenza – ha proseguito Mattarella – vi orienta lo spirito della Costituzione repubblicana, dei diritti e doveri dei cittadini che essa proclama così come dei limiti che pone alle autorità, nel segno del primato della legalità”.
La lotta alla corruzione e alla mafia
Nel suo discorso Sergio Mattarella ha anche fatto riferimento alla lotta dello Stato con due piaghe come corruzione e criminalità organizzata. “A tutela della libera determinazione degli organi elettivi, permane attuale l'esigenza di combattere i fenomeni di mafia e corruzione che sottraggono illecitamente risorse alle collettività e alle loro prospettive di crescita, alterando gli equilibri di mercato e le dinamiche competitive fra operatori economici”. Dunque l'obbligo per i prefetti di “vigilare” in un'azione costantemente “rivolta alla prevenzione di possibili forme di condizionamento delle amministrazioni locali da parte della criminalità organizzata”.