L’accordo sull’introduzione anticipata della rete di sicurezza del Fondo di risoluzione bancaria, e ancora più quello sulla valutazione dei rischi bancari, sono oggi sul tavolo dell’Eurogruppo nella riforma del Mes. Questi sono argomenti “di importanza strategica per rafforzare l’Unione bancaria e assicurare un’ulteriore rete di sicurezza per la stabilità del sistema bancario”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla Camera. Le decisioni che verranno prese oggi dall’Eurogruppo sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità “non investono in alcun modo l’utilizzo del Mes, la riforma è cosa distinta dalla scelta se usare o meno il Mes sanitario. “Su questo esistono posizioni diverse nel Parlamento e nella stessa maggioranza. Ogni decisione dovrà essere condivisa dall’intera maggioranza e approvata dal Parlamento”.
Esonero parziale o totale dei versamenti fiscali
La riforma del Mes che oggi verrà dibattuta all’Eurogruppo, grazie anche all’iniziativa italiana, ha modificato notevolmente i termini che riguardano clausole di azione collettiva (Cacs), analisi di sostenibilità del debito (Dsa) e della capacità di rimborso dei Paesi. Ha fatto si che, assieme all’introduzione di eurobond e al recovery fund, con il quadro di nuove regole “siamo ampiamente nel perimetro della risoluzione del Parlamento” che aveva fissato una serie di paletti nel dicembre 2019.
Per chi abbia subito una “significativa perdita di fatturato” a causa del Covid-19 “può essere previsto l’esonero totale o parziale dalla ripresa dei versamenti fiscali e contributivi”. Lo prevede il dl Ristori quater. A tale scopo è istituito – conferma il comunicato del Cdm – “un fondo finalizzato a realizzare nell’anno 2021 la perequazione delle misure fiscali e di ristoro concesse” nel 2020, “da destinare a soggetti che abbiano beneficiato di sospensione fiscali e contributive”. I parametri di accesso al fondo saranno decisi con un dpcm.
La riforma rispetta la risoluzione di maggioranza di dicembre 2019
“É bene ricordare che le clausole di azione collettiva (Cacs) sono già presenti nel trattati in vigore” e che “le nuove Cacs non aumentano le probabilità di ristrutturazioni, essendo attivabili esclusivamente per iniziativa dell’emittente cui spetta di decidere se e come attivarle” – ha detto Gualtieri – “né è richiesta una ristrutturazione preventiva per l’accesso al Mes”. Inoltre “su Dsa e repayment capacity è stato confermato il principio per cui tale esercizio sarà trasparente e prevedibile consentendo margine di giudizio. Ricordo che per l’Italia e per tutti gli alti stati membri di recente Commissione Ue, Bce e Mes hanno fatto una Dsa per i criteri di ammissibilità alla linea pandemica del Mes, e il nostro debito è stato giudicato sostenibile”.
“Anche grazie al confronto con il Parlamento, ampliamo ulteriormente la platea delle attività oggetto dei contributi a fondo perduto con l’ingresso di diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio” conclude Gualtieri.