Si è tenuta ieri sera a Reggio Calabria la cerimonia del Premio “Luigi De Sena”, giunto alla sua terza edizione. L'evento, come ha ricordato il prefetto Michele Di Bari – che è tra i premiati – è essenziale “per coltivare la memoria” di quel “seme fertile” che il prefetto De Sena. Il prefetto ha menzionato il ricordo di un modello di quelle “istituzioni che camminano sulle gambe degli uomini”, che sono “gambe muscolose”.
L'evento
Alla cerimonia, presentata dal giornalista del quotidiano Il Mattino, Antonello Velardi, ha partecipato anche il capo della Polizia, Fanco Gabrielli che, nelle giornata, ha scoperto la stele commemorativa in memoria dell'ex prefetto. Come ha ricordato il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, il premio “è un momento di ricordo […] di un grande servitore dello Stato, che ha saputo interpretare in maniera encomiabile il suo ruolo di prefetto di Reggio Calabria lasciando in questa terra”. All'evento, promosso dall'associazione culturale “Centro Studi Luigi De Sena” era anche presente Grazie Mirabile, vedova del compianto prefetto, assieme a diverse autorità istituzionali e religiose. I premi della terza edizione sono andati a Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, agente della scorta del giudice Giovanni Falcone, al prefetto Alessandro Pansa e al procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo Federico Cafiero De Raho. Fra i premiati anche l'ex prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, che ha il riconoscimento con somma sorpresa.
Coltivare la memoria
Il prefetto Di Bari ha colto l'occasione per sottolineare quanto il Premio sia l'occasione per “coltivare la memoria”. Rammentare l'opera di De Sena non è solo l'omaggio di Reggio alla sua opera di legalità, ma anche la presentazione di un fulgido esempio da imitare. Per questo, il premio conferito al prefetto Di Bari rappresenta il riconoscimento che Reggio ha voluto dare al suo ex-prefetto, distintosi non solo per la sua azione in loco, ma anche a livello nazionale.