La sintesi tra la posizione della Lega e quella del M5s sul tema della Tav continua a latitare. Se il movimento fondato da Beppe Grillo continua a ribadire, tenendo fede alla sua storica battaglia, che il treno ad alta velocità sulla tratta Torino-Lione sia inutile e dunque uno sperpero di denaro pubblico, il Carroccio mantiene il punto sul sì alla grande opera.
Di Maio: “L'opera è uno spreco”
Sembra tuttavia fiducioso il vicepremier Luigi Di Maio, il quale in un'intervista a Uno Mattina afferma che sulla questione l'esecutivo troverà “una soluzione come ha sempre fatto”. Il leader politico dei 5Stelle ha dunque aggiunto: “Sono sicuro che l'analisi costi-benefici ci dirà che questa opera non sta in piedi”. “Con quei 20 miliardi si possono fare altri treni, altre infrastrutture – ha aggiunto Di Maio -. Si sta facendo passare l'idea che il M5s dice no a tutto, invece noi diciamo che quell'opera è uno spreco e che quei soldi si possono mettere altrove”.
Salvini: “Ultima parola agli italiani”
Che il Paese necessiti di investimenti anche altrove ne è convinto, come ha più volte ribadito, anche l'altro vicepremier Matteo Salvini. Ma secondo lui è importante anche proseguire i lavori della tratta ferroviaria ad alta velocità in Piemonte e, se non ci sarà l'accordo tra le due anime del governo, il segretario della Lega indica le urne. “L'ultima parola spetta agli italiani – ha affermato Salvini ai microfoni di Radio Anch'io – perchè l'opera non interessa solo ai torinesi, ma agli italiani tutti” in quanto comporta “meno costi per imprese e famiglie, meno inquinamento, meno caos. Ma ne parleremo quando avremo i numeri in mano” dell'analisi costi-benefici. Salvini ha sottolineato che l'accordo con il M5s si troverà valutando se la Tav “serve o non serve”, ma bisogna considerare che “costa la stessa cifra finire l'opera o tornare indietro”. Con la Tav, ha aggiunto il ministro dell'Interno, “si toglie un milione di tir dalle autostrade, si dimezzano i costi del trasporto merci, si riducono i tempi del trasporto pendolare, mi sembra chiaro dove sta la ragione”.
Meloni e Delrio: “Dov'è il sovranismo?”
Sulla questione è intanto intervenuta anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, che solleva dubbi sull'affidabilità dell'analisi costi-benefici. “La famigerata analisi costi-benefici sulla Tav è stata consegnata prima alla Francia e alla Ue che al Parlamento italiano, l'unico organo ad avere il diritto a decidere sul futuro dell'opera. Addirittura diversi esponenti del governo dicono di non averla ancora avuta. Se questi sono i sovranisti…“. Sulla stessa lunghezza d'onda Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, che afferma ad Otto e mezzo, su La7: “Trovo bizzarro che prima del governo e del parlamento italiano, l'analisi costi-benefici sia stata condivisa con il nostro partner europeo, alla faccia del sovranismo”. L'ex ministro dei Trasporti spiega inoltre la posizione pro-Tav dei Dem: “Non è vero che non ci sono merci che viaggiano dall'Italia alla Francia, semplicemente oggi viaggiano per il 90% su gomma, e noi vogliamo invertire questa anomalia. Le merci ci sono e dobbiamo portarle via treno”.