Mentre il problema sicurezza torna a bussare prepotentemente alle sue porte Roma si prepara ad accogliere il Giubileo della Misericordia, fortemente voluto da Papa Francesco, il cui inizio è previsto per l’8 dicembre prossimo. Stamattina a Palazzo Chigi si è svolto un vertice tra il sindaco Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il prefetto della Capitale, Franco Gabrielli, alti dirigenti del ministero dell’Economia e tecnici della Pisana e del Campidoglio. A coordinare i lavori è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vicenti, affiancato dal segretario generale Paolo Aquilanti. Sul tavolo le questioni più urgenti: accoglienza, traffico, mobilità, sanità e sicurezza. Ma anche la risposta in termini di infrastrutture e trasporti che Roma dovrà dare ai milioni di pellegrini previsti. Una chance da sfruttare al massimo: fare figuracce non è ammissibile. Anche perché quella dell’Anno Santo è l’occasione per rilanciare l’immagine della Città Eterna nel panorama internazionale dopo anni di degrado e tornare a sfidare le grandi capitali europee sul piano del turismo.
Marino ha chiesto di avviare le opere “minimaliste” entro fine maggio, inizi di giugno. Si va dal “riordino del manto di alcune delle strade a grande viabilità” alla “creazione di grandi parcheggi di scambio nelle aree più periferiche”, da “percorsi di trasporto speciali tra le aree di culto e le catacombe anche con itinerari ciclo-pedonali” fino al “Grab (il grande e raccordo per le bici), che faremo sicuramente”. Secondo il primo cittadino la realizzazione di percorsi ciclo pedonali sarebbe stata richiesta proprio dal Vaticano. “Il Santo Padre – ha spiegato Marino – avrebbe piacere che molte delle persone che arriveranno a Roma compissero l’ultima parte del loro percorso a piedi come dei veri pellegrini. E’ un caso fortunato, perché è proprio la direzione verso cui ci stavamo già muovendo”. Ma occorrerà partire dalle urgenze quali la “via Francigena che nell’ingresso a Roma è incompleta e non adatta a un pellegrinaggio a piedi, la riqualificazione di alcune aree intorno alle grandi basiliche della nostra città”.
Il sindaco ha chiesto “la possibilità di avere delle indicazioni normative che ci permettano, nel rispetto della legalità e della trasparenza su cui avremo certamente l’aiuto dell’assessore Sabella, di avere i tempi più brevi possibili di realizzazione di quelle opere minimaliste che dobbiamo completare prima dell’8 dicembre – ha esordito -. Ho fatto presente che abbiamo sei mesi e uno di questi e’ agosto, quindi abbiamo la necessità di avviare i lavori già tra la fine del mese di maggio e gli inizi di giugno”.
Ma l’ottimismo degli amministratori capitolini si scontra con l’insicurezza dilagante in alcune zone della Capitale. Secondo il report del Censis “Roma verso il Giubileo” nel triennio 2010-2013 c’è stata un’improvvisa impennata di piccoli reati. Sono aumentati, in particolare, i borseggi (+75%), i furti nei negozi (+29,5%) e quelli sulle auto in sosta (+20.6%). Dati questi tutti ben al di sopra della media nazionale. Roma, poi, resta la più grande piazza nazionale dello spaccio su strada. Nell’ultimo triennio è cresciuto del 43,4% contro il 3,3% della media italiana. E non mancano forme di illegalità di nicchia più alta, con i furti di opere d’arte e materiale archeologico aumentati del 38,9% negli ultimi tre anni. I dati provvisori riferiti ai primi nove mesi del 2014 segnalano per Roma una riduzione dei reati complessivi (-6,6%), ma non dei borseggi, che anzi continuano ad aumentare (+18,2%), né delle rapine negli esercizi commerciali (+14%).