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Regali di Natale: le 5 truffe più frequenti

Biglietti tarocchi, buoni fasulli per l'acquisto di articoli sportivi, sospette richieste di donazioni benefiche. E poi ancora: pacchi vuoti, offerte di animali in adozione e tanto altro. Sono alcuni esempi delle “truffe di Natale“, sgradevole rituale che accompagna la festa più attesa dell'anno, sfruttando le buone intenzioni di chi si rivolge al web per omaggiare un familiare o un amico con un dono, finendo col perdere i propri denari. Anche quest'anno si moltiplicano gli allarmi lanciati dalle associazioni che tutelano i consumatori e dalle forze dell'ordine

Non proprio “buoni”

L'ultimo riguarda la riedizione di una frode già vista in passato. Si tratta dei falsi buoni Decathlon, celebre catena di abbigliamento e attrezzistica sportiva. In questi giorni può capitare di ricevere su WhatsApp un messaggio di questo tenore: “Per festeggiare il Natale ricompensiamo tutti con buoni da € 200. Io l'ho appena preso guarda”. Seguono emoticon sorridenti e un link che, all'apparenza, sembra portare sul sito aziendale ma che, in realtà, conduce a un altro portale, dove i dispositivi da cui ci connettiamo (smartphone, tablet o pc) rischiano di essere infettati da virus informatici in grado di rubare i nostri dati. Un classico esempio di pishing e brand hijacking.

Viaggi tarocchi

Quello di Decathlon, ovviamente incolpevole e anzi danneggiato da questa attività, non è l'unico marchio a essere utilizzato per finalità fraudolente. E' di questi giorni la notizia di un “trucchetto” simile, che sfrutta il brand Ryanair. Nella mail inviata agli utenti ignari, i truffatori, per dare credibilità alla cosa, fanno riferimento al recente caso legato alla cancellazione dei voli da parte della compagnia low cost irlandese. “Gentile cliente, vogliamo provare a recuperare la fiducia dei nostri passeggeri dopo i problemi e le cancellazioni di questi giorni – si legge nel messaggio -. Il tuo indirizzo email è stato selezionato tra i finalisti per un buono Raynair (sic ndr) da 1.000 euro”. Leggendo velocemente è facile non accorgersi del refuso e convincersi che a inviare la mail sia stata proprio l'azienda di trasporto aereo. Anche in questo caso il link inserito rimanda a siti di hacker. In passato episodi simili si erano verificati anche con Ikea, H&M, Zara, Lidl, Esselunga e altri. Tanto che la Polizia Postale, in un messaggio condiviso sulla pagina “Una vita da social” ha invitato a prestare la massima attenzione. “Non cliccare e non compilare format con dati personali, nessuno regala nulla – spiega il post -. In caso questi messaggi siano arrivati via mail, vi consigliamo di provvedere ad un cambio di password della casella di posta elettronica fornita e prestare massima attenzione alle mail con allegati o link. Infine si rammenta l’importanza dell’aggiornamento puntuale del sistema operativo in uso e dell’antivirus”.

Cani fantasma

Ai generosi che vogliano gratificare un proprio caro con un amico a 4 zampe è, invece, riservata un'altro raggiro. “Si avvicina Natale e come ogni anno spuntano i truffatori del web che offrono cani a prezzi bassissimi” denuncia l'Associazione italiana difesa animali e ambiente. Gli annunci online mettono in vendita cani di razza a costi irrisori (100/200 euro). Dopo il primo contatto il malintenzionato chiama l'interessato da un numero riservato o non italiano, spiegando al malcapitato che l'animale proviene da un allevamento familiare e fornendo rassicurazioni sulla purezza della razza. Vengono poi inviate foto di cani bellissimi (prese dai siti ufficiali degli allevamenti) per invogliare l'interessato a concludere l'acquisto, che avviene con il versamento di denaro su carte prepagate intestate a persone compiacenti (di solito senzatetto pagati per il loro servizio), le quali spariscono appena il versamento viene effettuato. Dei cani, ovviamente, l'acquirente non vedrà nemmeno l'ombra. 

La beneficenza e il “pacco”

Concludiamo la rassegna con due evergreen. Il primo è la “beneficenza tarocca“. Può capitare, in questi giorni, di essere avvicinati o contattati telefonicamente da sedicenti operatori di associazioni benefiche che chiedono elargizioni per sostenere questo o quel progetto. In tale caso la prima cosa da fare è non cedere all'impulsività derivante dalla propria generosità e informarsi prima di effettuare la donazione. Un sistema di autodifesa può essere quello di farsi dare l'iban dell'associazione, riservandosi di fare il versamento in un secondo momento. Avremo così tutto il tempo di informarci sulla presunta onlus. Va poi ricordato che le organizzazioni benefiche forniscono ai propri volontari tesserini di riconoscimento e allestiscono veri e propri gazebo per le raccolte. Altra truffa consolidata è quella del “pacco vuoto“. Un finto corriere contatta telefonicamente una persona, e con la scusa di doverle consegnare un pacco chiede per il ritiro cospicue somme di denaro. Alla consegna, però, il malcapitato dovrà constatare che il plico ricevuto non contiene nulla

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