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PENSIONI: AD AGOSTO ARRIVANO GLI ASSEGNI CON I MINI-RIMBORSI

Tra oggi e lunedì 4,4 milioni di pensionati riceveranno i mini-rimborsi riconosciuti dal governo per dare attuazione alla sentenza della Corte di Cassazione che ha bocciato il mancato adeguamento degli assegni dal 2012. Secondo i calcoli della Uil, i pensionati che percepiscono un assegno tra 3 e sei volte il minimo, si troveranno “una tantum” che oscilla tra poco più di 400 euro e quasi un migliaio di euro, che sono comunque molto meno da quanto dovuto se si fosse scelto di restituire per intero le somme. Rimarranno fuori dai rimborsi sia gli eredi dei titolari di assegni – che nel fratempo sono deceduti – sia gli stessi destinatari di trattamenti di riversibilità collegati ai pensionati. Per loro sarà possibile solo provare a fare una domanda telematica all’Inps, con mille documenti da allegare.

Ma secondo il sindacato “il rimborso che arriverà ada agosto nelle tasche dei pensionati italiani è solo una minima parte del dovuto” e, sempre secondo il sindacato, il governo così non ha attuato completamente la sentena della Corte di Cassazione. “Una grandissima ingiustizia contro la quale la UIL e la UIL Pensionati si sono battute e – si sottolinea – continueranno a battersi”.

Gli assegni che riceveranno la percentuale più alta di rimborso sono quelli che stanno tra 1.500 e 1.800 euro al mese, che il primo agosto avranno un “bonus” tra i 796 e i 955 euro (rispettivamente 796,25 e 955,50, 849,34 a chi arriva a 1.600 euro). Ben diversa la cifra del “maltolto” se il rimborso fosse stato pieno, tra 2.467 e oltre 2.960 euro. E va peggio ai pensionati che ricevono un assegno più corposo, infatti si vedranno corrispondere appena il 10,82% del rimborso (471 euro per chi ha un assegno da 2.800 contro i 4.360 dovuti).

Le riduzioni previste per l’indicizzazione per il biennio 2012 – 2013, sottolinea la Uil nel suo studio, fanno sì che l’adeguamento sarà “irrisorio e fortemente penalizzato” rispetto a quanto sarebbe spettato ai pensionati con una piena indicizzazione e una piena applicazione degli effetti su 2014 e 2015. A partire da agosto 2015, si spiega, un trattamento da 1.800 euro lorde nel 2011 dovrebbe avere – con la sola applicazione delle riduzioni introdotte dal Governo Letta ed un pieno recupero dell’indicizzazione per il 2012-2013 – 92 euro lorde mensili in più di adesso (1.823 euro lorde), mentre da agosto l’adeguamento previsto dal decreto porterà il trattamento a 1.832,32 euro. Un aumento di 8,33 euro lordi mensili, circa il 9% del recupero pieno.

Sulla base dell’ipotesi Inps di un’indicizzazione per il 2016 pari allo 0,4%, sono stati analizzati gli effetti del provvedimento anche sui trattamenti a decorre dal gennaio 2016. Un assegno che nel 2011 era di 1.800 euro lordi diverrà di 1.850,10 euro lordi nel 2016, con un incremento di soli 26,11 euro lordi mensili, il 26,05% di quanto spetterebbe con un pieno recupero del 2012 e del 2013 ed applicando solo le riduzioni introdotte dal Governo Letta, ovvero circa 100 euro lorde mensili.

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