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Moody's declassa l'Italia

L'esecutivo “andrà avanti nonostante le agenzie di rating, i commissari europei e qualche incomprensione interna che io faccio esercizio di yoga per superare e che supereremo”. Così Matteo Salvini ha commentato il declassamento del debito italiano da parte di Moody's, con un giudizio arrivato una settimana prima del previsto. “L'Italia è un Paese solido, l'outlook e' stabile, mi dicono gli esperti che l'importante è che l'outlook fosse stabile” ha aggiunto il vicepremier.

Giudizio

Moody's ha abbassato il rating da Baa2 a Baa3, a un notch dal fatidico “investment grade” sotto il quale si scende al livello spazzatura per cui investire in un determinato titolo di stato (o azione) diventa pericoloso con annessi alti tassi di interesse da corrispondere ai creditori. Due i motivi principali della decisione: la manovra che aumenta il deficit (Moody's prevede un deficit al 2,5% per i prossimi tre anni) e l'abbandono da parte dell'esecutivo del percorso di riforme. Fortunatamente resta stabile l'outlook. La prossima settimana, il 26 ottobre, è atteso il giudizio di un'altra agenzia di rating, Standard and Poor's.

Fisco

Secondo Moody's inoltre il rating potrebbe essere ulteriormente tagliato qualora le tensioni con le istituzioni europee dovessero aumentare facendo salire il rischio di una uscita dell'Italia dall'euro. Alla base del declassamento, scrive Moody's, c'è “un indebolimento della politica fiscale con un deficit di bilancio più alto previsto per i prossimi anni”. Il debito pubblico italiano, dovrebbe stabilizzarsi, in rapporto al Pil, intorno all'attuale 130% nei prossimi anni invece di iniziare, come atteso, la fase discendente. Inoltre l'andamento del debito èlegato alla debolezza delle prospettive economiche che potrebbero comportarne un ulteriore aumento dal già elevato livello attuale. 

Crescita

Secondo Moody's, i programmi di politica fiscale ed economica del governo non comprendono un'agenda coerente di riforme che spinga, in modo sostenuto, la crescita dell'Italia attualmente inferiore ai propri partner. Inoltre, “lo stimolo fiscale” contenuto nella manovra “fornirà un impulso alla crescita più limitato rispetto a quanto ipotizzato dal governo“. Dopo un temporaneo aumento del Pil dovuto alla politica fiscale espansiva, l'agenzia di rating si aspetta un ritorno a un livello attorno all'1%

Nota positiva

L'outlook stabile riflette il rischio sostanzialmente bilanciato al livello di rating Baa3. L'Italia infatti. scrive l'agenzia, mostra ancora importanti punti di forza del credito che bilanciano l'indebolimento delle prospettive fiscali. Tali punti di forza comprendono un'economia ampia e diversificata, una solida posizione estera con avanzi delle partite correnti e una posizione di investimento internazionale pressoché equilibrata. Le famiglie italiane hanno inoltre un alto livello di ricchezza e un importante cuscinetto contro gli choc futuri oltre a rappresentare una potenziale fonte di finanziamento per il governo. 

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