Da parte italiana non vengono più ritenute applicabili, anche alla luce delle conclusioni del Consiglio Europeo del 28 giugno, le attuali disposizioni del 'piano operativo' della missione Eunavformed Sophia”. A riferirlo, in una lettera inviata al Vicepresidente della Commissione e Alto rappresentante, Federica Mogherini, è il Ministero degli Esteri che, in conformità con quanto anticipato già nella giornata di ieri, non ritiene più possibile ritenere l'Italia “come luogo di sbarco dei migranti che vengono soccorsi dalle proprie unità”, come previsto dal piano Sophia. Dalla Farnesina, inoltre, è stato specificato che il ministro Moavero Milanesi “ha conseguentemente dato istruzioni al Rappresentante italiano al Comitato politico e di Sicurezza perché alla riunione di domani sollevi la questione della necessità della modifica del 'piano operativo' di Eunavformed Sophia per la parte relativa all'individuazione del porto di sbarco”.
La richiesta di Conte
Cambia dunque (o meglio, potrebbe cambiare) la situazione dell'Italia in merito a un piano che, fino a oggi, aveva significato il maggior numero di sbarchi nel nostro Paese rispetto a quelli avvenuti in qualsiasi altro Stato europeo. Un piano che, spiega il ministro, andrà rivisto e rielaborato in conformità al rispetto dei diritti umani, come augurato anche dal premier GIuseppe Conte. Lo stesso presidente del Consiglio, attraverso una sua missiva, aveva invitato il Consiglio europeo e la Commissione, nelle persone di Donald Tusk e Jean-Claude Juncker, a modificare il regolamento della missione europea Eunavformed Sophia, in nome della logica della ridistribuzione dei migranti anche in altri Paesi. La stessa richiesta alla quale Moavero si è uniformato (in una sorta di continuazione rispetto a quanto accduto durante l'ultimo eurosummit) e che, nella giornata di oggi, verrà discussa a Bruexelles dove si riunirà il Comitato politico e di sicurezza (Cops) per esaminare il dossier di revisione delle regole delle missioni internazionali nel Mediterraneo e decidere se accogliere o meno la richiesta dell'Italia.