“Elezioni subito, prima possibile. Il messaggio degli italiani è chiaro”. Matteo Salvini non vede alternative allo scioglimento delle camere e ribadisce di non voler votare un governo buono solo per fare la legge elettorale. “Mi sta bene quella che uscirà dalla sentenza della Consulta – spiega alla Stampa – poi si va alle urne. Non mi piace il proporzionale puro, ma l’importante è votare“.
Su chi vedrebbe a Palazzo Chigi, Salvini afferma: “Il totonomime che stanno facendo è di pessimo gusto. Noi non ci uniamo al casting. Il Pd ha la maggioranza in Parlamento, scelga. Vigileremo che Renzi non faccia l’ennesima capriola e che qualcuno non tiri a campare. Ma nessun inciucio: è d’accordo anche Berlusconi. Noi della Lega siamo pronti”. E sulla coalizione di centrodestra che sarà chiamata a sfidare Pd avverte che “qualunque leadership e programma dovrà essere votato dagli elettori. Il tempo delle investiture dall’alto è finito”. Il leader della Lega afferma di volere le “primarie per dare vita a una federazione di partiti con identità diverse, ma uniti da un programma chiaro“, farle a “gennaio andrebbe benissimo”.
“Faremo le primarie per trovare il candidato più credibile” gli fa eco Giorgia Meloni su Libero. “In poche settimane possiamo avere legge elettorale, candidato premier e pure vincere. Non ci faremo prendere in contropiede da Renzi. Dimettersi subito e fare le valigie era il minimo che il segretario Pd potesse fare. Il popolo italiano si è ripreso la sua sovranità non appena lui gliel’ha consentito”. Oltre al capo del governo, secondo Fdi, a dimettersi dovrebbe essere anche Giorgio Napolitano, “se lo ha fatto un Papa – ha spiegato – può certamente farlo anche un senatore a vita. E’ il regista di un’operazione fallimentare”.