Nell'epoca della globalizzazione e dei mercati aperti, la contrattazione rappresenta una sfida dai caratteri per molti aspetti inediti: alle forze sociali la capacitร di corrispondere agli stessi criteri di progresso che hanno ispirato, cent'anni or sono, gli autori del primo contratto delle otto oreโ. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del centenario della firma del contratto di lavoro di 48 ore settimanali, sottolineando come la scelta di allora fu โlungimiranteโ perchรจ puntรฒ sull'innovazione piรน che sul taglio dei salari.
La dignitร della persona a fondamento delle relazioni economiche
โCento anni fa venne sottoscritto nel nostro Paese il primo contratto nazionale di lavoro che poneva il limite di otto ore quotidiane e quarantott'ore settimanali per le prestazioni dei lavoratori. A sottoscriverlo il Sindacato dei Metallurgici e l'Associazione degli Industriali corrispondente. Il limite fissato alla prestazione lavorativa poneva la dignitร della persona a fondamento delle stesse relazioni economiche e sociali e i diritti del lavoro assunsero per la prima volta una valenza universale. Un valore riconosciuto dalla neonata Organizzazione Internazionale del Lavoro, pochi mesi dopo, con la Convenzione di Washington, che recepirร gli stessi contenuti del contratto stipulato dai lavoratori italiani nel febbraio del 1919โณ. E a cent'anni da quei fatti, la questione โmantiene intatta la sua attualitร nell'ambito delle relazioni economiche e commerciali internazionaliโ. Secondo Mattarella, โcontenuti di un percorso fecondo di impegno e di battaglie del movimento dei lavoratori li ritroviamo oggi in articoli significativi del titolo III della Costituzione italiana e nel capo IV della Carta dei diritti fondamentali della Unione Europeaโ.