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LANDINI CONTRO RENZI: “E’ PEGGIO DI BERLUSCONI”

“Sul fronte del lavoro Matteo Renzi fa peggio di Berlusconi. Il premier ha cancellato l’articolo 18″ mentre l’ex cavaliere “di fronte alle proteste dei sindacati, alle manifestazioni che ci furono si fermò e prese atto che non aveva la maggioranza delle persone e in più con il sindacato si è confrontato”. L’attacco di Maurizio Landini nei confronti del presidente del Consiglio è duro, soprattutto perché proviene da un esponente di quella sinistra che ha fatto per anni dell’antiberlusconismo il suo cavallo di battaglia. “Qui siamo davanti  ad un governo che sta rifiutando di confrontarsi con i sindacati e che ha addirittura cancellato l’articolo 18 e rende possibili i licenziamenti – ha spiegato il segretario generale della Fiom durante un incontro con Carla Cantone, leader dello Spi-Cgil – . Quello che sta facendo il governo Renzi non era mai successo nella storia del nostro Paese: si mettono in discussione principi della Costituzione e qui – ha concluso – c’è una regressione pericolosa e grave”.

Durante il dibattito ha parlato dei problemi del lavoro, della crisi, dell’economia, “temi di questa natura chiedono che tutti cambino, non che arriva il fenomeno che pensa di risolvere da solo i problemi. Non è la strada utile”.  A chi lo accusa di fare lo stesso gioco dei grillini, cioè di pensare solo a distruggere, il segretario della Fiom risponde così: “noi non abbiamo solo dei no, noi abbiamo proposte: noi vogliamo cambiare tutto. Si può essere d’accordo o no ma rappresentiamo una parte importante del Paese e sarebbe necessario che questo confronto avvenisse”.

Magari con un partito guidato dallo stesso Landini che per ora parla solo di “coalizione sociale“. “Il problema non è se nasce un partito o no, il problema è se si risolvono le difficoltà dell’Italia o no. Penso che così non cambi il Paese che avrebbe bisogno di unità e non di scontri. Rifiutare il confronto, cancellare le forme di rappresentanza intermedia è una cosa grave, il governo ascolta solo la Confindustria. Ma noi non abbiamo solo dei no, noi abbiamo delle proposte e vogliamo cambiare tutto”.

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