L’infermiere di Emergency contagiato dall’ebola ha seguito tutti i protocolli di sicurezza previsti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Lo ha assicurato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a Unomattina su Rai 1. “Le motivazioni del contagio ancora non sappiamo quali siano – ha spiegato – Emergency dice che non è stato mai a contatto con persone che avevano carica virale alta, in ogni caso mi sento di rassicurare sul fatto che ha seguito i protocolli: è venuto in Italia, non aveva la febbre, non aveva nessun sintomo, ha seguito le norme previste dalle organizzazioni internazionali e si è posto in auto-quarantena a casa”.
Lorenzin ha raccontato che una volta rientrato l’infermiere si misurava la febbre “tutti giorni e quando ha avuto le prime avvisaglie ha contattato lo Spallanzani e l’ospedale di Sassari”. E’ stato immediatamente ricoverato messo in isolamento e da quel momento, avuto il riscontro delle analisi, è stata avviata la procedura che era già stata messa in atto con Pulvirenti”, il medico di Emergency guarito da Ebola: è stato “inviato l’aereo militare in alto contenimento con ambulanza” e poi l’infermiere è stato ricoverato a Roma”.
Quanto a Sassari, “stiamo procedendo con delle misure di eccesso di precauzione – ha detto il ministro – perché è meglio essere molto prudenti. Ma siamo dentro a tutti i protocolli di sicurezza previsti”. Intanto il sanitario di Emergency ha passato la prima notte allo Spallanzani. Nel bollettino medico di ieri era stato definito “collaborativo” nonostante la febbre.