Ci sarebbe anche il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Milano che ha portato all'esecuzione di 43 misure cautelari. Il reato ipotizzato nei confronti del governatore sarebbe quello di abuso di ufficio. Lo riporta il Corriere della Sera.
L'indagine
La contestazione riguarda la nomina del suo “socio di studio” Luca Marsico a un incarico in Regione Lombardia. Fontana potrebbe essere interrogato già oggi dagli inquirenti. Era stato ieri lo stesso procuratore di Milano Francesco Greco a chiarire che per un'ipotesi di presunta istigazione alla corruzione Fontana “è parte offesa“, ossia per aver rifiutato, ma senza denunciare, una proposta corruttiva da Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale di Fi a Varese, arrestato, che con il dg di Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, avrebbe proposto nell'aprile 2018 a Fontana “consulenze onerose in favore dell'avv. Luca Marsico” socio di studio del governatore, in cambio della nomina, mai avvenuta, di Zingale alla “direzione generale Istruzione Lavoro e Formazione della Regione”.
La posizione del governatore
Greco, però, aveva precisato anche che era “in corso di valutazione la posizione di Fontana sull'episodio relativo all'incarico ottenuto in Regione” da Marsico, un posto nel Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione. E proprio su questo incarico, da quanto si è saputo, verte la contestazione di abuso d'ufficio nei confronti del governatore. Ieri, infatti, la Dda milanese, guidata dall'aggiunto Alessandra Dolci, ha convocato e ascoltato diversi dirigenti della Regione ed acquisito una serie di documenti al Pirellone.