Le migrazioni non vanno arginate dai Governi, piuttosto va massimizzato il loro potenziale. Lo scrive la Fao nel rapporto 'Lo Stato dell'Alimentazione e dell'Agricoltura' che apre 'La Settimana Mondiale dell'Alimentazione 2018'. Secondo l'organismo delle Nazioni Unite, le migrazioni contribuiscono a sviluppo economico, sociale e umano e riducono le disuguaglianze all'interno dei Paesi. Presentato questa mattina, il rapporto quest'anno focalizza la relazione tra lo sviluppo rurale e i flussi migratori, in un contesto globale dove conflitti, eventi climatici estremi e un aumento dell'obesità, stanno invertendo i progressi compiuti nella lotta contro la fame e la malnutrizione. Il rapporto richiede anche un impegno per la costruzione della pace e della resilienza in modo da aiutare le comunità a resistere meglio alle crisi e non essere costrette a muoversi.
L'appello della Fao ha alimentato il dibattito sul tema dell'immigrazione all'interno del contesto politico italiano. Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia, commenta su Facebook: “La Fao giudica le migrazioni una 'fonte di sviluppo' e chiede che i Paesi definiscano politiche di migrazione per le regioni 'in transizione demografica' e per le 'nazioni sviluppate che necessitano di manodopera immigrata'. È una posizione che contrasta con il pensiero di molti degli stessi capi di stato africani – tra cui, ad esempio, il presidente nigeriano Muhammadu Buhari – che sono i primi ad essere critici nei confronti dell'immigrazione di massa verso l'Italia e l'Europa”. Secondo il ministro leghista, “ogni cittadino dovrebbe avere la possibilità di vivere, lavorare, costruirsi una famiglia e un futuro nella propria terra di origine. Ed è questo – come sosteneva anche Benedetto XVI – un diritto fondamentale”. Il commento di Fontana giunge ventiquattr'ore dopo il suo intervento alla Scuola di Formazione politica della Lega, nel quale ha affermato che “con l'immigrazione si diluiscono le identità e l'omologazione avanza”. L'esponente del Carroccio ha sottolineato che “quando dici che bisognerebbe aiutare i nostri giovani ad avere più figli ti danno del fascista”. Per questo Fontana ritiene che “la battaglia che bisogna fare è questa e sarà una battaglia dove i mass media saranno fortemente contrari, visto che ci sono molti interessi in gioco. Ci massacreranno, lo hanno fatto con me, lo fanno con Matteo (Salvini, ndr) ma sarà una battaglia per il futuro, non quello da qui a 5 anni ma dei nostri figli”.