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Di Maio: “Salvini scelga: restaurazione o rivoluzione”

Lo dico a due forze con cui sicuramente abbiamo tante cose in disaccordo: ma ci sarà qualcosa in cui siamo d'accordo? Bene allora rispondeteci e diteci se volete lavorare per gli italiani oppure no”. Lo ha detto Luigi Di Maio facendo riferimento a Matteo Salvini e al Pd.

Doppio messaggio

“Uno – ha detto a proposito del leader della Lega – deve scegliere o la rivoluzione o la restaurazione stando con Berlusconi; e un altro (il centrosinistra ndr) deve scegliere se restare all'opposizione o mettere insieme i punti più importanti da fare”. Riferendosi poi agli elettori del Fvg che il 29 aprile andranno al voto, Di Maio ha detto: “Non permettete a nessuno di utilizzare queste elezioni regionali per aumentare il peso contrattuale a Roma nelle formazione del governo e per gli scambi di poltrone a Roma”. 

Stallo

Nel fine settimana non si sono registrati progressi nell trattative per la nascita di un nuovo governo. L'appello del capo dello Stato alla responsabilità, resasi ancor più necessaria dopo l'acuirsi della crisi siriana, sembra non aver aperto un varco nel blocco di veti incrociati tra Movimento 5 Stelle e Forza Italia come tra Lega e Pd. Il risultato, dopo sei settimane dalle elezioni e due giri di consultazioni, è che si brancola ancora nel buio.  Salvini ha chiesto a Di Maio uno sforzo in più ma il leader del M5s ha confermato la sua linea: il centro-destra unito è un danno per il paese e apre al Pd. Mentre Silvio Berlusconi ha confermato la sua idea di un governo di alto profilo senza i Cinquestelle. Unica timida schiarita nel panorama la disponibilità annunciata dal Pd a sedersi per un confronto con l'eventuale premier incaricato, quando ci sarà. La totale assenza di dialogo, perlomeno ufficiale, tra i due leader che hanno avuto maggior successo alle elezioni sembra quindi far calare nel borsino del toto premier l'ipotesi di un pre incarico a uno dei due.

Scenari

Lo scorso venerdì al termine del secondo giro di consultazioni Sergio Mattarella aveva annunciato che la prossima settimana avrebbe fatto sapere qual era il percorso da lui scelto per uscire dallo stallo tutti avevano capito che l'idea del preincarico e quella del mandato esplorativo avevano pari possibilità. Ma ora l'ostinazione a restare sulle posizioni di partenza fa ipotizzare a qualcuno che la via del mandato esplorativo a uno dei presidenti delle due, Camere Elisabetta Casellati o Roberto Fico, potrebbe essere quella più utile perché darebbe ancora un estremo supplemento di tempo ai partiti per avviare un confronto. Ma sono solo ipotesi che potrebbero cambiare se ci fossero novità nei prossimi giorni.

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