Non ci sarà alcun aumento dell'Iva. Lo ha assicurato il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, intervenendo all'assemblea della Confcommercio.
Rassicurazioni
“L'Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate” ha detto il titolare del Mise. Era stato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, a esprimere preoccupazioni per il possibile incremento dell'accisa sui consumi. “Dopo una campagna elettorale all'insegna di 'meno tasse per tutti', gli aumenti Iva pari nel 2019 a circa 200 euro a testa per ogni italiano, finirebbero per essere una beffa, oltre che la fine certa delle già modeste prospettive di ripresa. Sull'Iva non si tratta e non si baratta” aveva scandito. Secondo Sangalli, l'imposta sul valore aggiunto “sembra essere diventata una specie di passepartout. Alla fine si vorrebbe che finanziasse ogni esigenza, ogni progetto, ogni nuovo strumento. E questo, badate bene, perché alla base di questo ricorso 'salvifico' all'Iva, c'è un grave e diffuso pregiudizio nei confronti della domanda interna”. “Certo – aveva osservato – le esportazioni, che dipendono anche dai servizi, dai trasporti, dalla logistica e, soprattutto, dal turismo, sono fondamentali. Non ci sarebbe alcuna Italia senza esportazioni. Ma per una crescita robusta e duratura, non bastano. La battaglia contro gli aumenti dell'Iva è una battaglia di Confcommercio. Ma è una battaglia a favore di tutto il Paese”.
Codice appalti da rivedere
Stamattina, durante la sua visita a Pomigliano d'Arco, Di Maio è intervenuto su un altro argomento di rilievo: il codice degli appalti. Per il ministro la normativa attuale va semplificata. “E' un codice complicato, illeggibile – ha detto – paradossalmente scritto per diminuire la corruzione e che oggi sta bloccando il Paese e non combattendo i corrotti”. Quanto all'Anac “è ancora utile”. Del ruolo svolto dall'Anticorruzione hanno discusso Raffaele Cantone e Danilo Toninelli. Dopo l'incontro, il ministro dei Trasporti ha assicurato all'organismo la “massima collaborazione per voltare pagina” Troppi, ha aggiunto Toninelli, “gli scandali del passato”. “Il mio ministero – ha annunciato – intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac”. Avevano fatto discutere le parole pronunciate ieri dal premier Giuseppe Conte alla Camera: “I risultati dell'Anac sono deludenti”. Tranquillo Cantone. “Il mio incarico scade nel 2020” ha ricordato. “Negli ultimi 3 anni sono stati fatti passi in avanti, come non avveniva da tempo – ha evidenziato – Non è vero che parlare di anticorruzione fa male al Paese, non rischiamo di dare un'immagine sbagliata. Non bisogna mettere sotto il tappeto la spazzatura”.