“In 20 mesi sbloccheremo opere per un punto di pil, almeno 15-16 miliardi in tutta Italia. E se il Sud sarà capace di far fruttare vecchi e nuovi fondi europei crescerà del 2,5-3%”. A parlare è Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in un’intervista a Repubblica.
“Rafforzeremo i collegamenti tra porti, strade e ferrovie. Faremo molta cura del ferro, specie nelle tratte locali di Calabria, Sicilia e Sardegna”. Proseguendo Delrio spiega che continuerà anche la cura dell’acqua attraverso lo sblocco di 5 miliardi di investimenti fermi nei porti. “Da lunedì, ad esempio, partiranno dieci coppie di treni alla settimana carichi di merci arrivate dal mare, dal porto di Gioia Tauro al grande interporto campano di Marcianise”.
Dopo aver preso le difese di Renzi e spiegando che è stato il primo ministro ad essere fisicamente presente nelle aree di crisi del Sud ogni tre mesi, il ministro sottolinea che sono in corso progetti per quanto riguarda la scuola, i porto, le strade, gli aeroporti, la cultura, l’impresa e la ricerca: “C’è un piano per tutto”.
Infine, sull’Agenzia per la coesione, Delrio rivendica: “Funziona dal gennaio 2014, assieme al dipartimento da me creato a Palazzo Chigi. È grazie al lavoro costante e silenzioso di questa struttura che abbiamo portato la certificazione dei fondi con l’Ue al 70%, tre punti sopra il target. E che abbiamo fatto ripartire Pompei. Significa non perdere soldi. La struttura c’è – sottolinea -. E Claudio De Vincenti sta facendo un ottimo lavoro. Sono stati già approvati da Bruxelles 40 programmi su 50. Poi certo ci sono stati problemi locali: la crisi siciliana, le elezioni in Campania e Puglia, le tre regioni destinatarie della maggioranza dei fondi”.