Proseguono gli interrogatori, negli uffici della Procura di Genova, nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi.
La tragedia
La sezione del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga circa 200 metri, è improvvisamente crollata insieme a uno dei piloni strallati di sostegno alle ore 11:36 del 14 agosto 2018. Il crollo ha provocato 43 vittime fra gli automobilisti che erano in quel momento in transito e fra gli operatori dell'Amiu, l'azienda municipalizzata genovese dei rifiuti, al lavoro nella sottostante isola ecologica.
Santoro
Davanti ai pm è comparso questa mattina Bruno Santoro, dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. Santoro – ex membro della commissione ispettiva del Ministero – è uno dei 20 indagati per il crollo del viadotto. Il tecnico potrebbe avere informazioni molto importanti sui rapporti tra tutti gli enti preposti alla sorveglianza dello “stato di salute” del ponte prima del crollo.
Santoro era anche membro della commissione ispettiva nominata dal Ministero delle Infrastrutture per indagare su quanto avvenuto ma si è poi dimesso a seguito delle “perplessità” emerse in ambito ministeriale su un possibile “conflitto di interesse” tra il suo ruolo di indagine e quello precedente. L’ingegnere potrà ora scegliere se avvalersi della facoltà di non rispondere o dare collaborazione con i magistrati. Gli indagati comparsi fino ad ora si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Il sopralluogo
Nel frattempo è stato deciso che i periti nominati dal giudice per le indagini preliminari, Giampaolo Rosati (Milano), Massimo Losa (Pisa) e Bernhard Elsener (Zurigo) avranno 60 giorni di tempo per le operazioni di sopralluogo e catalogazione dei resti dei monconi del ponte Morandi: il loro primo sopralluogo, insieme con i consulenti dei 20 indagati e dei familiari delle vittime, è stato fissato per il 2 ottobre.