L’obiettivo è centrato. L’Italia approda ai quarti di Nations League, vince di misura in Belgio con una partita di tanta sostanza e allunga in testa di nuovo a +3 sulla Francia bloccata a Parigi da Israele. Per mantenere il primo posto, basterà domenica un pari a Milano contro i transalpini.
Le scelte
Nello stadio tristemente passato alla storia per una delle più grandi tragedie del calcio, l’Heysel, dove morirono 39 tifosi della Juventus prima della finale di Coppa Campioni contro il Liverpool, oggi ribattezzato Stadio Re Baldovino, l’Italia gioca il penultimo atto della fase a gironi di Nations League contro il Belgio. Spalletti (3-5-1-1) conferma le indiscrezioni della vigilia, affidandosi a Retegui in prima linea con Barella a sostegno. In mezzo Frattesi, Rovella (all’esordio) e Tonali, con Cambiaso e Dimarco esterni di centrocampo. Dietro, davanti a Donnarumma, agiscono Di Lorenzo, Buongiorno e Bastoni. Il Ct belga Domenico Tedesco (4-2-3-1) ritrova in prima linea Romelu Lukaku, alle sue spalle Trossard, Openda e De Cuyper. Tra i pali c’è Casteels, davanti a lui Castagne, Debast, Faes e Theate, intermedi Engels e Onana. Direzione di gara affidata al romeno Petrescu.
Sblocca Tonali
Segna e poi gestisce. L’Italia chiude avanti la prima frazione dopo un primo tempo dove è partita forte, ha aggredito l’avversario, non l’ha mai fatto respirare. Sempre prima sulle seconde palle, la squadra di Spalletti ha fatto la partita. Con Barella alle spalle di Retegui e l’esordiente Rovella a smistare palloni in mezzo, la Nazionale ha preso subito il pallino del gioco, ha spinto, affondato e alla prima occasione ha trovato il gol. Barella ha trovato sulla corsia di destra l’inserimento di Di Lorenzo che è arrivato sulla linea di fondo e messo in mezzo per Tonali che seguiva a rimorchio e per il centrocampista del Newcastle è stato un gioco da ragazzi mettere in rete. L’Italia è bella perché sa ballare, non spreca neppure energie e dopo il vantaggio controlla un Belgio che avrà pure alzato i giri del motore, ma senza mai dare l’impressione di poter far male, tanto che Donnarumma è risultato spettatore non pagante. Buongiorno ha francobollato Lukaku, con Openda mai incisivo. Belgio troppo passivo, intimorito dal giro palla azzurro. L’Italia, dopo il vantaggio, ha poi gestito senza però rinunciare ad offendere, con Tonali anticipato d’un soffio prima della conclusione. Bella, pratica, convincente. Può bastare.
Bene così
Il Belgio prova a fare quello che non è riuscito nella prima parte di gara. Prende in mano la situazione ma senza graffiare. Ma non graffia neanche l’Italia che ha una colossale palla per il raddoppio con Retegui che si presenta solo davanti a Casteels che con la punta delle dita chiude in angolo. Poi, un mischione in area belga, con la difesa di casa che si salva su retegui e Frattesi che non riescono a spingerla dentro. Ci prova il belgio, con Trossard , Donnarumma c’è, tanto da ripetersi a stretto giro su Openda. L’Italia torna a spingere, la partita si apre, con Retegui che non trova la porta su assist di Bastoni.Doppio cambio per Spalletti che richiama Retegui e Dimarco per inserire Kean e Udogie. Il Belgio produce il massimo sforzo alla ricerca del pari, ma non trova spazi. Fuori anche Rovella e Barella, dentro Locatelli e Raspadori per gli ultimi dieci minuti. Tonali cerca e trova Kean che però sotto misura perde l’attimo. Ultimo cambio per Spalletti che inserisce Gatti per Cambiaso. Lukaku fa salire un brivido sulla schiena, spizza una conclusione di Castagne, palla di poco a lato. Il Belgio insiste, Faes di testa centra la base del palo. Si soffre un po’, ma azzurri bravi a ripartire, non a finalizzare, con Kean che spreca la seconda palla consecutiva davanti alla porta belga. Tre di recupero, succede nulla. Se non la vittoria azzurra e la festa sugli spalti dei nostri connazionali.