Si complica ulteriormente la situazione di Harvey Weinstein, il magnate di Hollywood accusato da due donne di molestie e abusi sessuali: un Grand jury di New York lo ha infatti incriminato per stupro, un capo d'imputazione pesantissimo per un uomo che, fino a pochi mesi fa, era all'apice dell'Academy. Il procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance jr, ha commentato l'incriminazione definendola “un passo più avanti nel confronto con le sue responsabilità”. Qualche ora prima del pronunciamento del Grand jury, Weinstein aveva comunicato ai suoi legali di non voler testimoniare davanti a lui, affermando di non aver avuto tempo a sufficienza per prepararsi in quanto i dettagli sulle specifiche li aveva appresi solo dopo essersi consegnato alle autorità, quasi una settimana fa.
Le accuse
Weinstein, accusato da quasi 80 donne del mondo del cinema e dello spettacolo, è finito sotto incriminazione per due in particolare, rivolte contro di lui (e dalle quali deve ora difendersi) da due donne: la prima risale a un fatto che sarebbe avvenuto nel 2004 quando Lucia Evans, attrice, sarebbe stata costretta a pratiche sessuali nell'ufficio di Tribeca del noto produttore durante quello che sarebbe dovuto essere un colloquio di lavoro; la seconda è stata lanciata da una persona che ha preferito restare anonima e che accusa il fondatore della Miramax di averla violentata in un hotel di Manhattan, nel 2013. Weinstein, da parte sua, ha finora costantemente negato le accuse di violenza, sostenendo di aver avuto con loro dei rapporti consensuali.
Lo scandalo
Il muro di silenzio attorno al caso Weinstein ha iniziato a crollare nell'autunno del 2017, quando numerose donne degli ambienti hollywoodiani (e non solo), fra le quali molti nomi importanti, hanno lanciato le proprie personali accuse nei confronti del produttore, uomo estremamente potente nell'ambito cinematografico. Dalle prime testimonianze, se ne sono susseguite molte altre fino a giungere alla creazione del movimento #metoo nel quale molte donne si sono raccolte per gridare il proprio dissenso contro le molestie sessuali, anche sul posto di lavoro. Weinstein è stato travolto in pieno dallo scandalo, ricevendo quasi 80 accuse. Per questo motivo, oltre che sul piano legale, il produttore ha scontato conseguenze anche su quello lavorativo, con l'espulsione dall'Academy Award.