Continua a regnare il caos in Venezuela, dove l'autoproclamato presidente ad interim, Juan Guaidò, ha annunciato che “avpartire da questo momento iniziamo progressivamente e in maniera ordinata a prendere il controllo degli interessi della nostra Repubblica all’estero”. Una dichiarazione accompagnata dall'annuncio di “due grandi manifestazioni popolari e pacifiche”, organizzate contro il presidente Maduro. Ma, in un clima come quello venezuelano, di manifestazioni ce ne sono state molte. Di annunci come quello di Guaidò non se ne vedevano da tempo: dato via Twitter, assieme a un documento integrale stampato con carta intestata dell'Assemblea nazionale, Guaidò ribadisce la sua intenzione di rovesciare il governo Maduro in modo graduale ma inesorabile spiegando, con un altro annuncio clamoroso, che “per evitare che l’usurpatore e la sua banda cerchino di raschiare il fondo del barile continuando a rubare soldi ai venezuelani, finanziando delitti a livello internazionale e usando questi soldi per torturare il nostro popolo ho ordinato il trasferimento dei conti correnti della repubblica sotto il controllo dello Stato e delle sue legittime autorità”.
Sanzioni Usa
Una mossa, quella di Guaidò, che si è costituita non da due ma da tre step visto che, nello stesso comunicato, il leader dell'Assemblea nazionale ha fatto sapere di aver avviato il processo di nomina dei board delle due principali aziende petrolifere del Paese, la Pdvsa e la Citgo, decisione che, stando alle parole del giovane politico, servirà a scongiurare la debacle finanziaria di una delle due (la Citgo, società di raffinazione) e, di rimando, il suo passaggio a un acquirente americano, in quanto “vogliamo che continui ad essere un bene di proprietà dei venezuelani”. Nel frattempo, però, dagli Stati Uniti qualche pedina sulla scacchiera era già stata mossa, visto che il senatore repubblicano Marco Rubio prima, il consigliere per la Sicurezza nazionale Bolton poi, avevano annunciato imminenti sanzioni nei confronti della società petrolifera Pdvsa. Addirittura di sette miliardi il blocco dell'asset: “Abbiamo continuato a denunciare la corruzione sua e dei suoi compari – ha detto Bolton – e le azioni di oggi assicurano che non possa più saccheggiare gli asset del popolo venezuelano”.