Mentre a Strasburgo il presidente della Commissione europea invita gli Stati membri ad accogliere i migranti, in Ungheria spuntano dei cartelli choc al confine con la Serbia. Alle stazioni degli autobus di Asotthalom è infatti comparso un avviso che recita: “I migranti portano malattie e rischiate di essere contagiati”. A corredo due foto, la prima mostra alcuni medici con protezioni anti-infezioni mentre trasportano una persona morta; nell’altra un braccio devastato dalle piaghe.
L’avviso è firmato dal Consiglio municipale, dove è al potere Jobbik, un partito di ultradestra antisemita e anti Ue. Come se non bastasse, nei cartelli si susseguono frasi inquietanti come “non toccate gli oggetti lasciati dai migranti: vestiti, abiti, scatole di conserve e anche bottigliette di acqua”, accompagnati da un avvertimento: chiunque fosse venuto in contatto con i profughi o con i loro oggetti, senza i guanti di protezione e dopo qualche giorno presentassero sintomi come “diarrea, vomito, esantemi sul corpo”, deve immediatamente farsi visitare a un medico.
La tensione continua a crescere in Ungheria, così come il numero di migranti che entrano nei suoi territori. Dalla Serbia, solo nelle ultime 24 ore, sarebbero arrivati 2.529 e tra loro ci sarebbero anche 455 bambini. In prevalenza sono cittadini siriani, afghani, iracheni e pachistani.