Sullo scontro commerciale con l'Unione europea, Donald Trump è intenzionato ad andare a fondo. Le contrimisure adottate da Bruxelles contro diversi prodotti realizzati negli Stati Uniti hanno fatto infuriare il presidente americano che oggi ha annunciato: “Stiamo completando il nostro studio sui dazi per le auto dall'Ue, sulle quale hanno a lungo lucrato a scapito degli Usa attraverso barriere commerciali e tariffe. Alla fine ci metteremo in pari, e non ci vorrà molto”.
Harley rischia
Nel mirino di Trump c'è però anche un'azienda simbolo americana: Harley Davidson. La casa produttrice di motociclette, raggiunta dai dazi Ue, ha annunciato di voler trasferire all'estero la produzione destinata all'Europa, in modo da sfuggire alle tariffe. “Quando i dirigenti della Harley Davidson sono venuti alla Casa Bianca li ho ammoniti sui dazi in altri Paesi, come l'India, che sono troppo alti – ha detto in un tweet -. Le aziende adesso stanno tornando in America. Harley deve sapere che non potranno vendere negli Usa senza pagare tasse elevate!”. In un successivo tweet, Trump ha attaccato ancora la società di Milwaukee: “Una Harley Davidson non dovrebbe mai essere costruita in un altro Paese, mai! I loro dipendenti e i clienti sono già molto arrabbiati con loro. Se delocalizzano, vedrete, sarà l'inizio della fine: si sono arresi, mollano! Saranno tassati come mai prima!”
La strategia Ue
Intanto la commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmstroem, ha fatto sapere di non aver avuto contatti con l'amministrazione americana dopo l'annuncio di dazi all'export verso gli Usa di acciaio e alluminio. Malmstroem ha ripetuto che le contromisure di Bruxelles dieci dopo l'imposizione dei dazi Usa “non vogliono essere punitive, ma sono la conseguenza” della posizione degli Usa. “Uno degli obiettivi è quello di spingere le imprese Usa ad andare dal Governo a dire che i dazi non vanno bene per l'economia e questo è quello che sta succedendo”.
Inchiesta
Malmstroem ha ribadito che Bruxelles sta monitorando l'esito delle barriere imposte da Trump sull'export verso l'Europa e deciderà a luglio, dopo la fine dell'indagine, come procedere e se introdurre nuove misure. L'inchiesta è in corso” e “non sappiamo quando terminerà“, ma prima di prendere contromisure come su acciaio e alluminio “dobbiamo vedere come va a finire”, ha aggiunto Malmstroem, riferendosi alla minaccia di Trump di imporre dazi alle importazioni di auto dall'Unione Europea. “Ci sono enormi critiche anche negli Usa”, ha spiegato, aggiungendo che la questione dovrà essere discussa dai capi di Stato e di governo dell'Ue.