Donald Trump ha ribadito il sostegno americano all'autoproclamato presidente venezuelano Juan Guaidò.”Si', abbiamo parlato con il presidente (Trump), così come con altri leader regionali e mondiali”, ha detto il 35enne oppositore di Nicolas Maduro nel corso di un'intervista rilasciata alla Cnn.
Sostegno
Trump è stato il primo capo di stato a riconoscere come capo di Stato a interim l'attuale presidente del Parlamento, unica istituzione in mano all'opposizione, i cui membri contestano la rielezione di Maduro e sostengono l'esistenza di un vuoto di potere nel Paese. Tra i leader sentiti nelle ultime ore, ha proseguito Guaidò, anche quello colombiano, Ivan Duque, quello cileno, Sebastian Piena, quello argentino, Mauricio Macri, e il premier spagnolo, Pedro Sanchez. Diversi Paesi sostengono, infatti, che la rielezione di Maduro sia stata viziata da brogli e sia, quindi, illegittima. Da parte sua, Maduro considera l'auto-proclamazione di Guaidò un “colpo di stato” guidato dagli Usa.
La situazione
Alla Cnn, il presidente del Parlamento ha detto di non avere informazioni sulle parole “5.000 soldati in Colombia” scritte dal consigliere per la sicurezza nazionale Usa, John Bolton, su un blocco note fotografato dai giornalisti durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. “Non ho alcuna informazione” su questo, ha chiarito Guaidò. “Ma siamo chiaramente in una situazione molto complessa”. La volontà dell'opposizione, ha aggiunto, è di “uscire rapidamente” dalla crisi “con strumenti venezuelani“, e ha già fatto “grandi sforzi nel votare, dimostrare, costruire maggioranze”. Gli oppositori, ha sottolineato, chiedono il “riconoscimento da parte di tutti i Paesi del mondo del sacrificio del popolo venezuelano, la sua volontà di andare avanti e di salvare la democrazia”. Oltre che dagli Stati Uniti, Guaidò è sostenuto dal Canada, da alcuni governi latinoamericani e dall'Unione europea. Al contrario, Russia, Cina, Turchia e Iran sostengono Maduro.