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QUINDICI CINESI FERMATI IN TURCHIA: COMMERCIAVANO CON L’ISIS

La presenza dello Stato islamico non attira solo combattenti ma anche commercianti. L’esercito turco ha infatti reso noto di avere fermato negli ultimi giorni sul confine con la Siria decine di persone, fra cui diversi stranieri, che cercavano di raggiungere il gruppo armato dell’Isis, carichi di merci. Fra gli arrestati un uomo con passaporto svizzero e 15 cittadini cinesi. A voler fare una battuta si potrebbe dire che i cinesi sono in ogni parte del mondo a commerciare i loro gadget: dalle grandi città occidentali ai teatri di guerra più difficili. Ma al di là della boutade, è invece un fatto che non solo i cinesi, ma tutto il settore illegale del contrabbando, stia diventando punto di riferimento dell’Isis, che ha bisogno di approvvigionamenti costanti e non guarda certo alla legalità dei traffici.

Le autorità turche hanno inoltre espulso due persone con passaporto russo, che erano state pure fermate sul confine. Complessivamente 10 stranieri, fra cui cittadini anche del Kosovo, del Tagichistan e dell’Iraq sono stati fermati negli ultimi giorni, insieme a più di 300 siriani, molti dei quali contrabbandieri.

Le forze armate turche hanno sequestrato ingenti quantità di merci di contrabbando fra cui auto, animali, cosmetici e sigarette, riferisce Sabah. Sotto pressione occidentale la Turchia ha rafforzato negli ultimi mesi i controlli lungo il confine, dopo essere stata accusata di tollerare il passaggio di ‘autostrade della jihad’ sul proprio territorio.

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