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Putin, un trionfo a metà

Doveva essere un plebiscito e così è stato. Vladimir Putin stravince le presidenziali russe con il 76,65% delle preferenze e si assicura la permanenza al Cremlino. Per lo “zar” è la migliore perfomance di sempre (nel 2012 ottenne il 63,6%). Staccatissimo il secondo, il comunista Pavel Grudinin, che ottiene l'11,82%. 

Nota negativa

C'è però un dato che non può far piacere a Putin: quello dell'affluenza, ferma al 67,4%. Lontana da quel 70% a cui puntava l'entourage del presidente. E questo è un dato politico su cui nei prossimi giorni Mosca dovrà riflettere. Già prima della chisura dei seggi, gli oppositori hanno denunciato pressioni e intimidazioni sugli elettori per recarsi alle urne e non rovinare il plebiscito proprio con una bassa affluenza. Con l'intento di dissipare ogni dubbio sulla schiacciante affermazione, poco dopo la chiusura dei seggi il capo della Commissione elettorale centrale Ella Pamfilova ha voluto assicurare che le operazioni di voto “non hanno registrato gravi violazioni”.

Trionfo

Putin si è presentato trionfante sotto le mura del Cremlino e ha parlato dal palco di un concerto organizzato per il quarto anniversario dell'annessione della Crimea, in coincidenza del quale era stata fissata la data delle elezioni. Gli elettori della penisola simbolo della crisi crisi ucraina, per la prima volta hanno partecipato alle presidenziali e hanno tributato al presidente più del 90% delle preferenze. “Grazie per il vostro sostegno e per questo risultato”, ha detto Putin lanciando un appello a “mantenere l'unità“. “Voglio rivolgermi a tutti coloro che oggi si sono riuniti a Mosca, ma anche ai nostri sostenitori in tutto il vasto territorio del nostro enorme Paese. Penseremo al futuro della nostra grande patria, al futuro dei nostri figli e agendo così senza dubbio siamo condannati al successo”, ha aggiunto il presidente in diretta tv mentre il termometro segnava 12 gradi sotto zero. 

Caso Skripal

Il discorso di Putin si è poi spostato sulla vicenda dell'avvelenamento con un agente nervino della ex spia del Kgb in Inghilterra, per il quale Londra (con l'Occidente) ha accusato apertamente Mosca, che nega ogni responsabilità. Putin ha definito le accuse “schiocchezze, spazzatura, un nonsenso” alla vigilia delle elezioni e con i Mondiali di calcio ormai alle porte. La Russia, ha assicurato, “ha distrutto tutte le armi chimiche e per questo non possiede il Novichok, che secondo quanto emerso dalle indagini è l'agente nervino usato per avvelenare Sergei Skripal e la figlia Yulia. “E' stata una tragedia che ho appreso dai media, siamo pronti a cooperare con la Gran Bretagna”, ha detto il presidente russo. 

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