Vladimir Putin ha firmato la legge che consente l'attivazione di un internet russo (Runet) laddove dovesse rendersi necessario disconnettersi dal World Wide Web. Lo riporta l'agenzia Tass.
La legge
Stando alla lettera della normativa, sempre che possa effettivamente essere attuata, il governo interverrebbe in caso di “minacce alla stabile, sicura e integrale operatività di internet sul territorio russo”, centralizzando la “rete delle comunicazioni generali”. In sostanza la legge prevede l'attivazione di un sistema Dns (Domain Name System) alternativo nel caso in cui Mosca dovesse valutare come vantaggioso disconnettersi dalla rete globale. In quel caso i provider di servizi web russi sarebbero costretti a disconnettersi da qualsiasi server straniero.
Verso la censura?
La nuova legge assoggetta a un sistema di controllo centralizzato tutto il traffico online, eliminando la necessità di inviare e ricevere dati da server d'oltreaoceano. Ciò agevolerebbe non solo il monitoraggio della rete ma anche la censura dei siti che potrebbero essere visitati da utenti russi. Secondo il Moscow Times, in Russia si sarebbero svolte esercitazioni a metà 2014 per verificare la risposta della popolazione nel caso di disconnessione di internet dalla rete globale. I test segretri avrebbero dimostrato che l'isolamento è possibile ma che, nell'arco di 30 minuti, tutti il sistema tornerebbe online.
Un web poco libero
La legge, che dovrebbe entrare in vigore il primo novembre 2019, rappresenterebbe una risposta alle misure adottate dagli Stati Uniti per reprimere i cattivi attori del cyberspazio. Esistono già restrizioni significative per gli utenti di Internet in Russia, con molti siti Web bloccati e il divieto all'uso di Vpn proibiti. Il rapporto 2018 di Freedom On The Net 2018 riferisce “la libertà di internet è diminuita in Russia per il sesto anno consecutivo, in seguito agli sforzi del governo per bloccare la popolare app di messaggistica Telegram e numerose proposte legislative volte a limitare l'anonimato online e aumentare la censura”.
Preoccupati
I cittadini russi, per la maggior parte contrari al “Sovereign Internet Bill“, temono che Mosca possa intraprendere la stessa strada di Pechino. Un percorso che porta diritto alla censura e all'isolamento dal resto del mondo.