A maggio, quando dovrebbe andare in scena lo storico incontro fra Donald Trump e Kim Jong-un, mancano meno di mesi. I contatti diplomatici, negli ultimi giorni, si sono fatti più intensi con incontri tenutisi a Stoccolma e San Francisco. Anche in Finlandia sono attesi colloqui sulla denuclearizzazione tra rappresentanti delle due Coree e degli Stati Uniti.
Vertice finlandese
Secondo quanto riferisce la Cnn, gli incontri finlandesi vedranno seduti allo stesso tavolo un alto diplomatico nordcoreano, Choe Kang Il, vice direttore generale per gli affari nordamericani al ministero degli esteri, funzionari ed esperti privati sudcoreani ed esponenti americani ma non funzionari dell'attuale amministrazione di Washington.
Incontri
Intanto, la settimana scorsa, il ministro degli Esteri nordcoreano, Ri Yong Ho, si è recato per tre giorni a Stoccolma per incontrare la collega svedese Margot Wallstrom. Parallelamente, domenica si ètenuto un incontro a San Francisco tra Usa, Corea del Sud e Giappone: il consigliere per la sicurezza nazionale americano H.R. McMaster, il sudcoreano Chung Eui-yong e il giapponese Shotaro Yachi si sono ripromessi di mantenere uno “stretto coordinamento politico” nelle prossime settimane. Tra gli appuntamenti, anche il vertice a Bruxelles tra il segretario generale della Nato, Jen Stoltenberg e il ministro degli Esteri sudcoreano, Kang Kyung-wha.
I prigionieri
Una frenetica attività diplomatica, per decidere passi successivi e posizioni in vista dell'incontro cruciale tra Trump e Kim, alla quale si aggiungono i colloqui in corso tra Nord Corea, Usa e Svezia per la liberazione di tre detenuti americani nelle prigioni di Pyongyang. Secondo l'emittente sudcoreana Mbc Tv, Pyongyang e Washington hanno “praticamente raggiunto” un accordo finale sul rilascio di Kim Hak-song, Kim Sang-duk e Kim Dong-chul: restano da stabilire “i dettagli sulla tempistica”, ha affermato una fonte diplomatica. Il negoziato, ha aggiunto, è stato condotto dalla rappresentanza nordcoreana all'Onu e il dipartimento di Stato Usa. Kim Dong-chul, pastore americano di origini sudcoreane, è stato arrestato in Corea del Nord nel 2015 e condannato a dieci anni di lavori forzati per spionaggio, mentre Kim Hak-song e Kim Sang-duk sono stati fermati l'anno scorso a Pyonyang, dove insegnavano all'università fondata da cristiani evangelici, con l'accusa di “atti ostili”.