E’ previsto per oggi l’incontro a Bruxelles della Nato voluto dalla Turchia per discutere delle operazioni militari contro i miliziani del sedicente Stato islamico e i curdi separatisti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk).
Attualmente la situazione è esplosiva: ieri in giornata è arrivata la sanguinosa risposta dei ribelli curdi all’offensiva d’artiglieria di Ankara contro i miliziani del Pkk in Iraq, avviata venerdì in contemporanea con i raid indirizzati agli obiettivi jihaduisti in Siria. Secondo alcune fonti locali un’autobomba è stata fatta esplodere contro un veicolo militare nel sud-est della Turchia, uccidendo 2 soldati e ferendone altri 4.
Sin dall’inizio dei bombardamenti il Pkk aveva apertamente dichiarato di considerare ormai conclusa la tregua con Ankara proclamata nel 2013. A riguardo si è espresso ieri Alistair Baskey, portavoce della Casa Bianca, il quale ha condannato con decisione il Partito dei Lavoratori del Kurdistan spezzando ben più di una lancia a favore del presidente Erdogan.
Secondo Baskey il Pkk deve rinunciare al terrorismo e sedersi nuovamente al tavolo delle trattative con il governo turco. Un invito che ha ben poche speranze di essere accolto visto che anche le trattative di pace avviate nell’autunno 2012 non hanno portato a nessuna reale intesa.