Tornato il sereno (variabile) fra Italia e Francia, Parigi apre all'estradizione in Italia degli ex “terroristi” reclamati da Roma.
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Secondo la ministra agli Affari europei, Nathalie Loiseau – intervistata da Le Monde – non ci sarebbe alcun motivo per il quale il governo Philippe dovrebbe opporsi all'estradizione degli ex terroristi italiani chiesti alla magistratura francese. Durante l'intervista Loiseu ha riesaminato la vecchia posizione transalpinia promulgata dal presidente Francois Mitterrand (1981-1995) che aveva deciso di non autorizzare l'estradizione di ex attivisti politici che avevano rinunciato alla lotta armata. “Non ho alcuna 'dottrina' sui problemi della giustizia“, ha osservato. E puntualizza: “Se la giustizia di un Paese straniero, che rispetta lo stato di diritto, richiede l'estradizione di qualcuno che si è reso colpevole di crimini di sangue, spetta ai giudici decidere. Penso che il nostro Paese abbia vissuto a lungo sottovalutando il trauma del terrorismo in Italia o in Spagna e che abbiamo trattato con indifferenza, che non condivido, la violenza indiscriminata che (il terrorismo ndr) ha esercitato in alcuni dei nostri Paesi vicini”.
La richiesta
La questione dei terroristi è stata più volte sollevata dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in particolare dopo la consegna di Cesare Battisti da parte del Brasile, dopo oltre 30 anni di latitanza. “Dopo 37 anni è tornato un delinquente che era in vacanza in Brasile – ha ribadito oggi -. Adesso aspettiamo che dalla Francia arrivino altri 15 terroristi che in Italia devo andare in galera”. Ieri lo stesso Salvini da Palau aveva detto di voler ricevere dall'omologo francese “una risposta sui 15 terroristi italiani che dovrebbero scontare anni di galera in Italia” oltre che “una risposta sui respingimenti che si fanno a Ventimiglia alla frontiera fra Italia e Francia”. “Non mi interessa litigare con nessuno e non entro nel merito dei gilet gialli – aveva aggiunto – ma mi interessa che dei delinquenti italiani che stanno in vacanza in Francia tornino in galera in Italia”.