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Nuovo veto di Mosca alla risoluzione Onu

Nuovo veto della Russia a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Siria. Mosca ha, in particolare, bloccato il rinnovo del meccanismo investigativo congiunto di Onu e Opac incaricato di indagare sugli attacchi chimici nel Paese del Medio Oriente, scatenando l'ira degli Stati Uniti.

Proteste Usa

L'ambasciatrice americana Nikki Haley ha minacciato l'uso della forza unilaterale da parte di Washington in risposta a futuri attacchi chimici, sottolineando: “Come abbiamo fatto in aprile, lo faremo ancora“. “Che vergogna che la Russia ci abbia portato a questo punto”, ha tuonato Haley, precisando che in questo modo “ha provato che non ci si può fidare di loro”. Prima del voto, anche il presidente Donald Trump aveva lanciato un appello affinché il Consiglio di Sicurezza votasse unito per l'estensione dell'organismo, che scade domani. La risoluzione degli Usa, co-sponsorizzata anche dall'Italia, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, ha ottenuto 11 sì, 2 no (incluso il veto russo), e 2 astenuti (Cina ed Egitto).

Il precedente

Anche il mese scorso Mosca aveva posto il veto ad una bozza di risoluzione sul rinnovo del mandato del team di esperti. Nell'ultimo rapporto, l'organismo aveva attribuito al regime di Bashar al Assad la responsabilità dell'attacco chimico a Khan Sheikhoun dello scorso aprile, che ha causato oltre 90 morti. “Oggi la Russia ha ucciso il meccanismo investigativo congiunto – ha continuato Haley – vuole un meccanismo, ma non uno che sia indipendente”. Poi, però, ha assicurato che “non ci fermeremo finché non ci sarà giustizia per le vittime degli attacchi chimici in Siria”.

Parigi insiste

Da parte sua l'ambasciatore francese all'Onu, Francois Delattre, ha promesso: “Non ci arrenderemo, non accetteremo questo voto come il fallimento finale”. Il delegato di Parigi ha poi ribadito che il team di esperti “non è uno strumento dell'Occidente, ma uno strumento comune contro l'uso di armi chimiche“.

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