Otto persone sono morte e 18 sono rimaste ferite nell’attacco compiuto da un gruppo di terroristi nella St. Philip Catholic Church di Ozubulu, in Nigeria, durante la celebrazione della messa domenicale. Il bilancio è stato dato da Garba Umar, responsabile della polizia dello stato di Anambra. Testimoni, tuttavia, riferiscono che le vittime sarebbero 12 o 15.
Dinamica non chiara
Non del tutto definita anche la dinamica dell’attacco. In un primo momento si era parlato di un commando di almeno cinque uomini armati e con il volto coperto che, dopo aver fatto irruzione nell’edificio, avevano sparato a raffica sulla gente colpendo almeno un centinaio di persone. Successivamente le autorità dello Stato di Ananbra hanno parlato di un solo assalitore, vestito di nero e con un casco in testa, che dopo aver individuato tra i fedeli un uomo che evidentemente conosceva, gli ha sparato a bruciapelo uccidendolo sul colpo. Poi, cercando di fuggire dall’edificio, l’assassino avrebbe continuato a sparare uccidendo e ferendo donne e bambini che partecipavano alla funzione. Un’ultima versione racconta di due killer in azione, ma a tarda sera c’erano ancora incertezze e l’attacco non era stato rivendicato. Le autorità nigeriane tendono ad escludere che la strage sia stata organizzata o compiuta dagli integralisti islamici di Boko Haram, benché siano centinaia le chiese e i luoghi di culto attaccati, incendiati e distrutti dai fondamentalisti negli ultimi dieci anni.
Condanna
Ferma la condanna giunta da alcuni esponenti della comunità internazionale. “Condanno con forza il vile attacco sferrato oggi contro la chiesa cattolica di St. Philip, nella località di Ozubulo, nel sud-est della Nigeria – a scritto in una nota il ministro italiano degli Esteri, Angelino Alfano- Ancora più efferato e vile perché ha colpito i fedeli nel momento di raccoglimento della preghiera. L’ennesima strage di cristiani conferma che non possiamo abbassare la guardia contro il terrorismo, che punta a sopprimere la libertà religiosa“. Colpire i simboli religiosi e le persone che in essi credono, ha aggiunto il titolare della Farnesina, “significa infatti violare uno dei principali e fondamentali diritti dell’uomo. Ci stringiamo al dolore dei parenti delle vittime e auguriamo ai feriti una pronta guarigione. Solidarietà, dunque, al governo della Nigeria, a cui ci legano sentimenti di amicizia, e la piena garanzia che l’Italia sarà sempre al suo fianco nella lotta al terrorismo e all’estremismo religioso“.
L’altro attacco
Sempre oggi in Camerun, vicino al confine con la Nigeria, un kamikaze si è fatto esplodere uccidendo 8 civili e ferendone altri 4. L’attacco è avvenuto nella notte nel villaggio di Ouro-Kessoum. Il centro abitato è situato in una regione dove gli integralisti islamici Boko Haram hanno compiuto negli ultimi mesi molti sanguinosi attentati, al punto che alcune piccole località sono state ormai completamente abbandonate dagli abitanti. A metà luglio, un duplice attacco suicida aveva ucciso 15 persone nella città di Wasa, anch’essa nel nord e vicina al confine con la Nigeria.
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