Dopo giorni di scontri e un clima da insurrezione, con la stessa Parigi messa a ferro e fuoco, in Francia arriva la prima tregua fra governo e manifestanti: il presidente Emmanuel Macron, infatti, in accordo con il premier Edouard Philippe ha disposto l'annullamento del previsto aumento delle tasse sul carburante per il 2019. Questo quanto annunciato dall'Eliseo a Le Figaro, modificando dunque quanto filtrato ieri a proposito del non inserimento del provvedimento nella finanziaria, quando si era parlato di una moratoria di 6 mesi come tamponamento provvisorio per le proteste dei cittadini francesi. Ora, però, il presidente Macron ha optato per la sospensione totale, incaricando il ministro della Transazione ecologica, François de Rugy, di comunicare la decisione alla Nazione durante un intervento in televisione.
La decisione dell'Eliseo
La proposta di moratoria arrivata dal primo ministro Philippe era stata categoricamente respinta dai manifestanti, concordi nel richiedere come unico veicolo per cessare le ostilità l'annullamento completo dell'accisa della discordia. Anche dall'Eliseo, proprio attraverso il premier, era arrivata una parziale apertura spiegando che “nessuna tassa merita di mettere in pericolo l'unità della nazione”, salvo poi optare per la soluzione della moratoria a sei mesi che, però, non aveva trovato riscontro nei leader delle proteste. Dall'Eliseo hanno fatto sapere che “iI dibattito cittadino e parlamentare delle prossime settimane e mesi dovrà trovare soluzioni e finanziamenti che rispondano alle sfide della transizione ecologica, soluzioni che preserveranno il potere d'acquisto dei nostri concittadini”. Lo stesso Rugy aveva fatto sapere che, a seguito della proposta di moratoria, i manifestanti si erano mostrati scettici nei confronti del presidente, poiché “la gente aveva l'impressione che ci fosse un inganno”.
Una decisione, quella del governo, che potrebbe scongiurare il pericolo di ulteriori manifestazioni anche se, sabato prossimo, i gilet gialli potrebbero nuovamente scendere in strada, circostanza che sta preoccupando non poco le autorità di Francia, le quali hanno invitato “i ragionevoli” a evitare ulteriori dimostrazioni di massa in strada.