Il governo russo prepara la sua risposta ai dazi Usa del 25% sull'importazione di acciaio e del 10% sull'alluminio. Secondo il vice ministro dell'Industria e del Commercio, Viktor Evtukhov, la replica di Mosca dovrebbe arrivare “presto”.
Riflessione
Evtukhovl ha detto che si sta valutando l'opportunità o meno di una risposta, che quindi potrebbe essere non scontata. A detta del vice ministro, gli Stati Uniti stanno agendo secondo una strategia precisa: “introdurre dazi contro tutti e dopo, all'interno di operazioni di ricatto, cercare di ammorbidirli, chiedendo vantaggi per se stessi”. Mosca ha già promesso, come altri Paesi, di rivolgersi al tribunale del Wto.
La Cina si muove
Tra questi c'è anche la Cina. La stampa di Pechino, nelle ultime ore, ha alzato i toni su una possibile guerra commerciale con Washington. La decisione di imporre tariffe per un valore complessivo di tre miliardi di dollari su 128 prodotti importati dagli Stati Uniti servirà a ristabilire l'equilibrio commerciale tra le due superpotenze, sostiene il Quotidiano del Popolo, in un articolo di commento . Alla Cina non piacciono le guerre commerciali, si legge, “ma non ha altra scelta che entrare in una guerra commerciale per porre fine a una guerra commerciale“.
La lista
Il Consiglio di Stato ha diffuso lunedì la lista dei prodotti soggetti ai dazi, tra cui molti del settore agro-alimentare, come il vino e la carne di maiale. “La Cina non vuole una guerra commerciale, ma non si ritirerà qualora dovesse emergerne una”, ribadisce un altro giornale gestito dal Quotidiano del Popolo, il tabloid Global Times. “Difficilmente, l'annuncio di lunedì è un indizio sottile. La Cina dimostrerà la sua forza attraverso l'azione”.
Guerra commerciale
Su posizioni analogamente dure è anche l'ambasciatore cinese a Washington, Cui Tiankai. La Cina, è pronta a “dare il meglio che ci si possa aspettare” in una guerra commerciale con gli Stati Uniti, ha dichiarato il diplomatico in un'intervista concessa a China Central Television, l'emittente televisiva statale del Dragone. Pechino metterà “certamente” in atto misure di ritorsione commerciale “della stessa proporzione” nel caso in cui vengano introdotti dazi su importazioni statunitensi di prodotti cinesi soggetti a indagini sulla proprietà intellettuale, innescate ad agosto scorso, in base alla sezione 301 dello Us Trade Act.