Totalmente inaccettabile”. Così Pechino ha definito la nuova lista Usa di merci di importazione cinese, per un valore complessivo di 200 miliardi di dollari, che potrebbero essere oggetto di dazi del 10% a partire da settembre.
“Contromisure”
La Cina si dice “scioccata” dal nuovo giro di vite inferto da Washington e promette altre “contromisure“. Prima ancora del comunicato un funzionario del ministero del Commercio di Pechino, Li Chenggang, aveva avvertito che la disputa sui dazi potrebbe avere come effetto quello di “distruggere inevitabilmente” i rapporti commerciali tra Cina e Stati Uniti, e di “danneggiare l'ordine economico globale“. La notizia della nuova lista di prodotti cinesi da colpire e' stata diffusa nella serata di ieri dall'amministrazione Usa guidata da Donald Trump “come risultato della rappresaglia della Cina e del mancato cambiamento nelle pratiche commerciali” da parte di Pechino, ha spiegato in una nota lo US Trade Representative, Robert Lighthizer.
Guerra commerciale
Le nuove tariffe sono la rappresaglia di Donald Trump alle contromisure adottate da Pechino dopo la prima tranche di dazi, che hanno colpito l'import cinese per un valore complessivo di 34 miliardi. La Cina aveva accusato gli Usa di aver innescato “la più grande guerra commerciale della storia dell'economia” con il loro “bullismo commerciale”. Il ministero degli Esteri di Pechino ha ribadito ancora oggi che la posizione della Cina è “molto chiara” sul commercio. La difesa del multilateralismo, ha dichiarato la portavoce Hua Chunying, “è dalla parte giusta della storia”. La Cina, ha aggiunto, “non vuole combattere una guerra commerciale, ma lo farà se dovrà”.
Borse in affanno
La nuova offensiva di Washington ha fatto sentire i suoi effetti sui mercati. Le maggiori Borse asiatiche hanno chiuso la giornata in negativo, con Shanghai che ha terminato la seduta in ribasso dell'1,76%. Negative anche le altre piazze asiatiche: il Nikkei 225 di Tokyo ha chiuso la giornata in calo dell'1,19%, mentre l'indice Kospi di Seul ha lasciato sul terreno lo 0,59%. In calo anche lo yuan. La valuta cinese, che aveva iniziato la giornata in lieve rialzo sul dollaro, a quota 6,6234, perdeva lo 0,4% sul biglietto verde a mezzogiorno di oggi, nonostante i segnali inviati nei giorni scorsi dal governatore della banca centrale cinese, Yi Gang, che indicavano un sostegno alla valuta cinese, scesa fino a quota 6,7 sul dollaro all'inizio di luglio.