Sarebbero almeno 106 gli attacchi chimici sferrati dal regime siriano dal 2014 a oggi. Lo sostiene un'inchiesta della Bbc sulla guerra che da 7 anni insanguina il Paese arabo.
L'inchiesta
“L'uso di armi chimiche è stato molto diffuso – spiega l'emittente bitannica -. La Siria aveva ratificato la Convenzione un mese dopo un attacco chimico su alcune zone periferiche di Damasco utilizzando il gas nervino Sarin, uccidendo centinaia di persone. Le terribili immagini delle vittime in agonia scioccarono il mondo. Le potenze occidentali sostennero che l'attacco fosse attribuibile solo alle forze governative ma Assad accusava l'opposizione. Gli Stati Uniti sferrarono un'azione militare, ma desistettero quando la Russia, alleato chiave di Assad, disse di averlo persuaso ad eliminare il suo arsenale chimico. Ma nonostante la distruzione di 1.300 tonnellate di armi chimiche dichiarate, avvenuto sotto lo sguardo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche e delle Nazioni Unite, gli attacchi chimici nel Paese sono continuati”.
Accusa e difesa
Assad ha negato ancora all'inizio di quest'anno di avere ancora armi chimiche a disposizione, ma secondo l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), tra il settembre 2013 e l'aprile 2018 vi sarebbero stati almeno 37 episodi bellici con uso di prodotti chimici tossici a scopi ostili. La commissione di inchiesta indipendente del Consiglio per i Diritti umani dell'Onu sulla Siria insieme ad altre organizzazioni internazionali ne avrebbe individuati altri 18.
Le stragi
L'inchiesta della Bbc ha esaminato 164 segnalazioni di attacchi chimici che sarebbero avvenuti in Siria dalla firma della Convenzione ad oggi. Oltre ai rapporti delle organizzazioni internazionali, la Bbc ha analizzato, con l'aiuto di vari analisti indipendenti i dati disponibili sulla rete, incluse testimonianze delle vittime, fotografie e video, tenendo conto solo di quelli con più di un riscontro. La maggior parte di questi attacchi sarebbe avvenuta nella provincia di Idlib. Numerosi anche gli attacchi chimici vicino ad Hama e Aleppo, oltre che nella regione di Ghouta, vicino a Damasco. Il peggiore il 4 aprile 2017 a Khan Sheikhoun, nella provincia di Idlib, dove, secondo fonti mediche di opposizione, sarebbero morte oltre 80 persone.