“Non possono parlare di migrazione senza pagare tributo all’Italia per la sua generosità. Nel Mediterraneo l’Italia ha salvato l’onore dell’Europa”. Questo quanto detto dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel suo discorso all’assemblea plenaria del Parlamento europeo. L’annuale “report” sullo stato dell’Unione ha portato il presidente a toccare numerosi punti sensibili che, nel corso degli ultimi 12 mesi, hanno interessato i Paesi membri, dalla Brexit fino, appunto, al tema dei migranti. “Dobbiamo mettere fine con la massima urgenza alle condizioni di accoglienza in Libia”, ha spiegato Juncker, il quale ha affermato di essere rimasto “atterrito” nel vedere le condizioni delle persone in procinto di partire sulla rotta del Mediterraneo centrale.
Juncker: “L’economia è in ripresa”
Ma non solo l’immigrazione. Il presidente della Commissione europea ha parlato anche della situazione economica dell’Ue, spiegando che “l’economia riprende in ogni Paese e si estende. Sono stati creati 8 milioni di nuovi posti di lavoro e 230 milioni di europei lavorano, più di quanti fossero prima della crisi”. Per questo, secondo Juncker, “ora è il momento di costruire un’Unione europea più integrata con l’occhio al 2025″. Secondo il presidente, “un anno fa non eravamo in un buono stato” ma l’Unione “ha mostrato che possiamo dare risultati”. Per questo, ha precisato, “il vento è di nuovo nelle nostre vele… Abbiamo una finestra di opportunità ma non durerà per sempre… dobbiamo usare questo tempo per finire quanto iniziato a Bratislava e completare la nostra agenda positiva”.
Vaccini, Brexit e Turchia
Restando in tema Italia, però, Juncker ha parlato anche della diatriba sui vaccini, affermando che “non è ammissibile che dei bambini muoiano per malattie che dovrebbero esser scomparse. In Romania e in Italia devono avere accesso ai vaccini senza condizione alcuna. Non ci devono essere morti evitabili nella nostra Europa”. Poi un riferimento a spinose questioni in entrata e, soprattutto, in uscita. Parlando della Brexit, infatti, Juncker ha definito l’uscita del Regno Unito come un momento “triste e tragico” che l’Ue rimpiange ma che anche la Gran Bretagna “rimpiangerà presto”, in riferimento a un gruppo di eurodeputati britannici presenti alla plenaria. In entrata, invece, a tenere banco è la questione turca. E, su questo punto, il presidente è stato chiaro: “Durante questo mandato non ci sarà nessun nuovo ingresso, quindi neanche la Turchia entrerà nel breve periodo… Si è allontanata dall’Unione europea. I giornalisti devono far parte di un dibattito anche caldo e animato, non devono finire in prigione”.