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ISRAELE: PERES SUPERA LA NOTTE, MA LE SUE CONDIZIONI SONO GRAVI

Shimon Peres resta in grave condizioni ma a ha superato la notte. Lo ha detto alla stampa il prof. Yitzhak Kreis, direttore del centro medico Sheba di tel Aviv. Il medico ha spiegato che l’ex presidente di Israele è seguito da “una equipe multidisciplinare di esperti e torneremo a valutare le sue condizioni a meta’ giornata”.

In un’intervista radio il suo genero prof. Rafi Waldan (che è anche il medico curante di Peres) ha affermato che “non c’è un pericolo immediato per la sua vita”. “Ci sono buone probabilità che superi l’evento” ha aggiunto. Al momento attuale resta sedato “per concedere il massimo riposo al cervello, e consentirgli di riprendersi”. In nottata Peres è stato brevemente svegliato “ed è stato allora possibile comunicare con lui”. Per il momento, ha aggiunto Waldan, è stato comunque deciso di “non procedere ad alcuna operazione, di non compiere interventi drastici. La lezione che abbiamo imparato da Peres è quella di restare ottimisti incorreggibili”.

Prima del malore, Peres aveva registrato un videomessaggio rilanciato sulla sua pagina Facebook: “Qual è per voi il prodotto più bianco-azzurro (ossia israeliano)? Per me – risponde – è l’insalata israeliana, i nostri frutti meravigliosi, la nostra industria eccellente e il high-tech molto avanzato. Sono fiero della industria israeliana. Il prodotto israeliano è il mio ‘Like'”. Poi aveva trovato anche il tempo per tenere una conferenza. Uno dei simboli di Israele, il padre della patria che ha fatto gli Accordi di pace di Oslo insieme a Yitzhak Rabin, per tre volte, compresa quella di oggi, è dovuto ricorrere alle cure dei medici in pochi mesi.

L’anziano statista e Nobel per la pace nel tardo pomeriggio aveva detto di “non sentirsi bene” ed era stato accompagnato dal suo medico personale in ospedale dove era stato sottoposto ad accertamenti per disturbi collegati al cervello.

A gennaio di quest’anno Peres è stato ricoverato una prima volta per una leggera aritmia cardiaca e sottoposto ad angioplastica con l’allargamento di un’arteria; due settimane dopo nuovo ricovero per quello che è stato definito un piccolo attacco cardiaco. Rimessosi completamente, Peres fu dimesso dall’ospedale dopo cinque giorni.

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