Mezzo milione di persone parteciperanno alla marcia contro le armi prevista per il prossimo a Washington. Lo rivela il Washington Post citando la domanda presentata presso il National Park Service dagli organizzatori di “March for our lives“, ovvero “marcia per le nostre vite”. Alla manifestazione delle donne contro il presidente Donald Trump all'indomani del suo insediamento erano accorsi in 470.000 (secondo il New York Times) mentre alla storica marcia di protesta che culminò con il discorso “I have a dream” di Martin Luther King, il 28 agosto del 1963, erano in circa 250.000. All'inaugurazione di Trump, il 20 gennaio del 2017, erano 160.000.
Scuole nel mirino
Intanto, secondo l'Educators School Safety Network, un'organizzazione nazionale che monitora la sicurezza delle scuole, dopo la sparatoria nel liceo di Parkland (Florida), le minacce di violenza contro gli istituti sarebbero aumentate sensibilmente. In media si sono contate circa 50 minacce al giorno, mentre di solito non si superava le dieci. E il problema riguarda tutta l'America: incidenti violenti o appunto messaggi minatori sono stati registrati quest'anno nelle scuole di 48 Stati su 50. Dieci di questi sono il bersaglio di quasi il 50% di tutte le minacce partite fino a ora. La California è in cima alla lista. Qui l'aumento dei casi riportati dagli istituti è più alto rispetto alla media. Seguono Pennsylvania, New York, Florida e Illinois.
Massima allerta
La scorsa settimana, due giorni dopo la tragedia in Florida, un addetto alla sicurezza di un liceo della California ha sentito per caso un ragazzo che minacciava di aprire il fuoco nella scuola di El Camino a Whittier tra meno di un mese. Lo studente successivamente ha spiegato che si trattava di uno scherzo, ma in seguito a un controllo nella sua abitazione, sono state trovate delle armi, tra cui una non registrata, appartenenti sembra al fratello. Quest'ultimo ha raccontato di averle comprate in Texas, mentre prestava servizio come militare. La non registrazione di un'arma in California è un reato e ora il giovane dovrà risponderne. “In questo momento, bisogna prendere seriamente ogni potenziale minaccia“, ha detto a Npr lo sceriffo della contea di Los Angels, Jim McDonnell.