L'aumento delle tariffe dei mezzi pubblici, circa due mesi fa, ha infiammato il popolo cileno che è sceso in strada a manifestare. Ora, oltre due milioni di persone hanno partecipato a una consultazione volontaria e non vincolante per chiedere una nuova Costituzione, in rifiuto a quella forgiata durante la dittatura di Augusto Pinochet e alle politiche dell'attuale governo, guidato da Sebastian Piñera.
Il successo della consultazione
Il conteggio preliminare – per problemi tecnici nelle votazioni online i dati non sono ancora stati definiti – ha rivelato che, come riportato dal giornale cileno Clarin, alla consultazione hanno partecipato 2,1 milioni di elettori; 864.110 persone hanno espresso voto favorevole alla stesura di una nuova Carta Magna, rispetto alle 80.378 che hanno respinto l'idea. La consultazione si è svolta in vari giorni in 225 dei 346 comuni cileni. Un'importante maggioranza di votanti, inoltre, ha specificato che alla nuova Costituzione si deve giungere attraverso una Assemblea costituente, eletta al 100% dalla cittadinanza con un voto obbligatorio.
Come si è svolta la consultazione
La consultazione ha avuto tre schede: una istituzionale, in cui vengono consultate le questioni di costituzione e di voto obbligatorio; uno dell'agenda sociale e un terzo personale, in cui vengono poste domande sugli aspetti relativi al comune corrispondente. I comuni di Vitacura, Las Condes e Lo Barnechea, tre dei più ricchi di Santiago, hanno rimosso la consultazione sulla Costituzione dalle schede elettorali. Le opzioni di politica sociale che hanno ottenuto il massimo sostegno sono state il miglioramento delle pensioni e la dignità della qualità della vita degli anziani, il miglioramento della salute e dei finanziamenti pubblici e la garanzia dell'accesso e della qualità dell'istruzione pubblica.