Il Consiglio militare di transizione che ha sostituito il governo di Omar al Bashir dopo il golpe rassicura sulle prossime evoluzioni politiche e sociali in Sudan. “Intendiamo dialogare con le entità politiche al fine di preparare l'ambiente agli scambi e alla realizzazione delle nostre aspirazioni” ha dichiarato il generale Omar Zinelabidine. Il futuro esecutivo, ha aggiunto, “sarà civile”.
Il rifiuto
La mano tesa è stata, però, respinta dall'associazione dei professionisti sudanesi (Spa), uno dei principali organizzatori delle proteste nel Paese africano.”Ripetiamo e ribadiamo il nostro rifiuto fermo di quello che è successo giovedì 11 aprile – hanno scritto su Facebook – lo facciamo seguire da un rifiuto della conferenza stampa del comitato dei sistemi di sicurezza“.
Tensioni
La notte scorsa a Khartoum, migliaia di persone hanno sfidato il coprifuoco imposto dalla giunta militare, per protestare contro quest'ultima. La misura era stata annunciato durante la giornata di ieri dall'ex vice-presidente e ministro della Difesa Awad Ibn Aouf, nel discorso televisvo in cui si è auto-proclamato a capo del governo che dovrebbe guidare la transizione dopo l'arresto di al-Bashir.
La lettera
L'annuncio del consiglio militare “è un tentativo del regime di assicurare la sua sopravvivenza, sacrificando Al-Bashir” si legge in una lettera indirizzata al presidente dell'Unione Africana Moussa, Faki Mahamat, dagli attivisti del “Sudan Consortium” e della “Civil Forces Assembly“. Quest'ultima è una coalizione di 78 gruppi della società civile, sindacati e personaggi pubblici sudanesi e di altri Paesi africani. “L'imposizione di un periodo di transizione di due anni guidato dall'esercito, la dissoluzione dell'assemblea nazionale, la sospensione della Costituzione del 2005, l'imposizione di uno stato di emergenza di tre mesi e l'assenza di un piano di transizione verso un governo civile dimostrano che i militari non condividono l'obiettivo dei dimostranti: un Sudan pacifico e democratico” scrivono ancora gli attivisti. E all'Ua chiedono “una risposta forte” al golpe.
Appello
Infine, la Lega Araba ha fatto un appello al dialogo e alla “saggezza in questo momento delicato” per il Sudan. “La Lega Araba non risparmierà sforzi a sostegno” del Sudan “affinché si possa raggiungere l'auspicato consenso“, afferma una dichiarazione dell'organizzazione panaraba con sede al Cairo.