E'ancora tensione nella Striscia di Gaza dove, due notti fa, oltre 180 razzi sono stati sparati verso il sud di Israele, secondo quanto riferito dai portavoce dell'Esercito. A tale fuoco, Israele avrebbe risposto colpendo non meno di 140 postazioni in zona di confine, provocando tre morti tra i quali, stando ai media palestinesi, vi sarebbero una donna incinta e sua figlia. Una situazione esasperata, oltre che dai continui scambi di fuoco e bordate, anche da un dialogo sul piano politico che continua a mantenersi del tutto assente. A rincarare la dose sono arrivate anche le dichiarazioni degli Stati Uniti che, attraverso la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert, sostengono la posizione israeliana: “I report dicono che almeno 180 razzi sono stati lanciati da Gaza e sosteniamo in pieno il diritto di Israele di difendersi e di agire per prevenire provocazioni di questa natura”. Eppure, nello stesso messaggio, Nauert riferisce che gli Stati Uniti sono preoccupati per l'escalation di violenza e condanno il lancio di missili contro Israele.
Usa: “Agire con forza contro elementi terroristici”
Nel frattempo, la notizia riportata da vari media (Al Jazzera e Haaertz su tutti) di un possibile accordo sul cessate il fuoco tra Hamas e Israele, il quale sarebbe stato raggiunto grazie alla mediazione israeliana, è stata smentita da fonti ufficiali di Gerusalemme, citate dalla tv 'Hadashot'. Nessuna tregua, almeno per il momento: dal Gabinetto di sicurezza, riunitosi ieri pomeriggio per una sessione fiume, è arrivato l'ordine di proseguire nell'agire “con forza contro gli elementi terroristici” a Gaza. Secondo fonti vicine alle autorità israeliane, le sirene di allarme razzo sono suonate 125 vole nelle città di Ashkelon, Sdot Negev ed Eshkol, e la situazione potrebbe mantenersi su questi numeri.
Lo scontro
Una situazione estremamente grave, proprio nei giorni in cui Egitto e Hamas stanno lavorando a un accordo per riconciliare le varie fazioni palestinesi, alleggerire il blocco economico imposto dall'enclave costiera palestinese e, come detto, il cessate il fuoco con Israele. Colloqui che, secondo i movimento palestinese, Israele vorrebbe sabotare poiché, come riportato da un portavoce di Hamas, “la tempistica dell'escalation nella Striscia di Gaza e l'attacco alla resistenza palestinese, proprio quando la delegazione di Hamas arrivava al Cairo per i colloqui, dimostrano che Israele vuole contrastare questi sforzi”. Anche l'inviato dell'Onu, Nickolay Mladenov, si è detto proeccupato per il clima di crescente tensione nella Striscia e “per i multipli razzi lanciati contro le comunità del sud di Israele”, invitando le parti in causa a evitare di compiere passi che peggiorerebbero ulteriormente la situazione.