La targa con la scritta ‘Arbeit macht frei’, “Il lavoro rende liberi”, è stata rubata dal cancello del campo di concentramento di Dachau in Germnaia: lo scrive il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung. La polizia indaga, ma non sembrano esserci ancora piste certe.
Era già successo ad Auschwitz nel 2009: del furto furono accusati poi alcuni giovani neonazisti svedesi e due criminali comuni locali, che avevano compiuto l’atto con la speranza di poter rivendere il “cimelio” sul mercato nero. Il fatto è avvenuto nella notte: gli inquirenti ingadano sia sul movente politico, legato ai movimenti neonazisti, che su quello economico, non scartando a priori l’ipotesi che il furto sia avvenuto su commissione. Immediate le reazioni di sdegno: “E’ un crimine e una profanazione insieme, un atto vergognoso”, ha dichiarato il direttore dell’istituzione che gestisce e cura tutti i monumenti, memoriali e luoghi del ricordo dell’Olocausto in Baviera, Karl Frellerm.