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Crescita in calo dal 2019

La crescita dell'Eurozona e dell'Unione europea a 28 si attesterà al 2,3% nel 2018 per poi calare al 2% nel 2019 secondo le previsioni economiche di primavera pubblicate dalla Commissione europea.

Crescita

Con il 2,4% i tassi di crescita nel 2017 hanno superato le attese, raggiungendo il livello più alto in 10 anni, ha spiegato la Commissione. Il rallentamento nel 2019 potrebbe essere determinato, tra l'altro, dall'adattamento della politica monetaria della Banca centrale europea. I consumi privati rimangono dinamici, mentre le esportazioni e gli investimenti si sono intensificati. La disoccupazione continua a scendere con livelli vicini a quelli precedenti alla crisi. Ma sulle prospettive della zona euro pesano rischi di revisione al ribasso, in particolare a causa della minaccia protezionista.

Rischio ribasso

Alcuni indicatori recenti, in particolare legati alla fiducia degli attori economici, “riducono la probabilità di vedere la crescita in Europa superare le previsioni di medio periodo“, spiega l'esecutivo comunitario. Secondo la Commissione, la volatilità sui mercati finanziari “probabilmente diventerà più frequente” aumentando i livelli di incertezza. Gli stimoli fiscali negli Stati Uniti dovrebbero stimolare la crescita di breve periodo, ma aumentano il pericolo di un surriscaldamento e di un aumento dei tassi di interesse americani. Infine, il protezionismo “rappresenta un rischio evidente per le prospettive economiche mondiale” con la zona euro “particolarmente vulnerabile” per il suo livello di “apertura”. “Il rischio più grande che pesa su queste previsioni ottimiste è il protezionismo, che non deve diventare la nuova normalità perché non farebbe altro che nuocere ai nostri cittadini”, ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici

Deficit

Buone notizie sul fronte del deficit. Nell'anno corrente tutti i Paesi della zona euro dovrebbero passare sotto la soglia del 3% prevista dal Patto di Stabilità. “La crescita robusta facilita la riduzione dei deficit pubblici e dei livelli di indebitamento”, dice il documento della Commissione. Il deficit complessivo della zona euro è sceso sotto l'1% del Pil nel 2017, con una stima dello 0,7% nel 2018 e dello 0,6% nel 2019. La ratio del debito rispetto al Pil dovrebbe scendere dal 88,8% dello scorso anno al 86,5% in quello in corso per attestarsi al 84,1% il prossimo. 

Lavoro

In calo anche la disoccupazione, che dovrebbe passare dal 9,1% del 2017 al 8,4% nel 2018 e al 7,9% nel 2019. Nell'Unione Europea a 28, invece, il dato dovrebbe passare dal 7,6% nel 2017 al 7,1% nel 2018 e al 6,7% nel 2019. Il numero occupati nella zona euro ha raggiunto il livello più alto dall'introduzione della moneta unica.
Tuttavia, secondo la Commissione, il tasso di disoccupazione resta elevato in alcuni Stati membri, mentre in altri si registra una scarsa offerta in alcuni settori. 

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