Terzo giorno consecutivo per il deprezzamento dello yuan. La Banca centrale cinese ha deciso di svalutare la moneta di un ulteriore 1% rispetto al dollaro. Il tasso di cambio adesso รจ 6,4010 yuan contro il dollaro, ha affermato il China Foreign Exchange Trade Sustem. Ieri era di 6,3306. Lo yuan รจ stat quindi svalutato in 72 ore del 4,65%.
Dopo il panico iniziale, oggi i mercati provano a reagire. Piazza Affari cresce del 2,19%, Francoforte dellโ1,7%, Parigi dellโ1,79% e Londra dello 0,6% sulla scia dei mercati asiatici. La Borsa di Tokyo ha assorbito il colpo e, nonostante lโincertezza delle prime battute, ha terminato gli scambi a +0,99%.
Lโobiettivo della Peopleโs Bank oh China (Pboc), รจ di โlasciare che sia il mercato a decidere il tasso di cambio della valuta cineseโ. La Banca centrale si asterrร โda interventi regolari sul mercato dei cambiโ, ha sostenuto Ya Gang, vice governatore della Pboc, in una conferenza stampa a Pechino e ha aggiunto che il cambio verrร mantenuto ad un livello โpiรน o meno stabileโ e โragionevoleโ. Nel complesso, comunque, la svalutazione totale registrata dallo yuan รจ la piรน alta dal 1994, quando venne istituito il suo moderno mercato dei cambi con una svalutazione del 33% in un colpo solo.
Di fronte alle proteste del mondo occidentale per il susseguirsi di azioni unilaterali di Pechino, il governo cinese si รจ giustificato spiegando la necessitร di intervenire a sostegno della ripresa economica del Pese. Dโaltra parte lโindustria manifatturiera mostra segnali di rallentamento, con lโexport e le vendite al dettaglio cresciute โsoloโ del 10,5%. La tesi รจ sposata anche da Fmi che ha salutato positivamente la doppia svalutazione, definendo lโoperazione come un allineamento ai mercati di tutto il mondo. Stesso punto di vista per Standard&Poorโs. il Fondo, in un rapporto diffuso allโinizio dellโanno ha auspicato la creazione di un unico mercato della valuta aperto agli stranieri, aprendo la strada allโinglobamento nel โpaniereโ di valute forti usato dal Fmi per determinare il valore dei Diritti Speciali di Prelievo, la valuta internazionale emessa dallo stesso Fondo.
In Europa serpeggia la paura che la debolezza della Cina possa minare la ripresa del Vecchio Continente. LโEurozona continua a muoversi su un trend di crescita โmoderata e generalizzataโ, nonchรฉ โesposta a rischiโ soprattutto sul fronte dellโexport per gli sviluppi finanziari in Cina. Eโ quanto si legge nel resoconto della riunione del consiglio della Bce del 16 luglio, nel quale si sottolinea che โgli sviluppi finanziari in Cina potrebbero avere un impatto negativo piรน ampio del previstoโ sullโEurozona โvisto il ruolo di primo piano svolto dalla Cina nel commercio globaleโ. Questi rischi potrebbero essere innalzati da possibili โeffetti a catenaโ derivanti da un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti sulla crescita dei Paesi emergenti.