E’ stato il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a ordinare la chiusura dell’ambasciata italiana a Sana’a a causa delle condizioni politiche sempre più critiche e del progressivo aggravarsi delle condizioni di sicurezza nel Paese.
A riferirlo è la Farnesina che specifica come la scelta sia stata presa nel contesto di un coordinamento internazionale che ha valutato la necessità di sospendere le attività diplomatiche nella capitale a causa dell’alto rischio di sequestro di cittadini occidentali.
I primi ad abbandonare il territorio sono stati gli Usa, seguiti dalla Gran Bretagna e dalla Francia. Solo oggi l’ambasciatore Luciano Galli e tutto il personale stanno rientrando in Italia. “Il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – prosegue la nota diffusa dalla Farnesina – auspica che gli sforzi di mediazione condotti dall’inviato delle Nazioni Unite Jamal Benomar permettano al più presto il ripristino delle condizioni di sicurezza necessarie al ritorno in Yemen del personale delle rappresentanze diplomatiche che hanno lasciato il Paese”.
La precarietà politica dello Yemen è ogni giorno più preoccupante, proprio oggi un attentato suicida è stato portato a termine nella cittadina di Bayda, a 100 km dalla capitale. L’esplosione è avvenuta vicino una stazione di polizia controllata dai miliziani sciiti Houti. Lo riferisce la Tv panaraba al Arabiya, che parla di un numero ancora imprecisato di vittime.