A pochi giorni dall’inizio della nuova missione Onu – che partirà il 9 dicembre a Ghadames – in Libia, con la quale si vuole cercare di dare al Paese la stabilità, la sicurezza e la pace necessarie per il futuro, dagli Stati Uniti arriva un nuovo segnale di allarme. Secondo quanto rivelato dal generale David Rodriguez – comandante delle forze armate statunitensi per l’Africa – lo Stato Islamico avrebbe stabilito dei campi di addestramento nell’est della Libia.
Sono circa duecento i miliziani, seguaci dell’autoproclamato Califfato, presenti in quei campi. Durante l’intervista al Pentagono, il generale ha dichiarato alla stampa che l’attività dell’Isis nell’est della Libia è “un fenomeno nuovo, ma gli Stati Uniti continueranno a monitorare e osservare con attenzione la cosa, per vedere in futuro cosa succede e se continuerà a crescere”. A quanto sembra le attività nei campi di addestramento per il momento sono ridotte e allo stadio nascente.
Inoltre il generale Rodriguez ha specificato che i jihadisti dell’Isis presenti in Libia non sono volontari arrivati dall’estero, ma miliziani che hanno prestato fedeltà all’organizzazione e, al contrario di come già avviene in Iraq e in Siria, i campi di addestramento della Libia non saranno obiettivo di raid aerei, “non per ora”.